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Milan, la conferenza stampa a sorpresa di Seedorf fa arrabbiare Berlusconi

Andrea Tempestini
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Un matrimonio che potrebbe rivelarsi brevissimo, quello tra Clarence Seedorf e il Milan. Le voci sulla rottura si inseguono da settimane, da poco dopo l'arrivo del tecnico olandese a Milanello. Pesano, soprattutto, i rapporti non facili con lo spogliatoio, come pesa l'esuberanza di Clarence, troppo poco incline ad accettare pressioni esterne e a non fare, sempre e comunque, di testa sua. Eppure i risultati sembrano deporre a suo favore: prima del ko con la Roma, troppo superiore a questo Milan, quattro vittorie consecutive in grado di rilanciare i rossoneri in ottica Europa League. Le vittorie, però, potrebbero non bastare. Il licenziamento sembra la strada maestra. Incontro non previsto - Così Seedorf, domenica pomeriggio, ha cercato di allontanare l'ipotesi della cacciata convocando una conferenza stampa a sorpresa, un'intervista concessa a Sky. Il mister olandese ha speso belle parole per tutti. Per il presidente, Silvio Berlusconi: "L'ho sentito anche a Pasqua"; su Adriano Galliani: "Lui il mio tutor? Gli ho chiesto io di starmi più vicino con i suoi consigli, come ha sempre fatto con tutti gli allenatori"; su Mario Balotelli: "Le critiche gliele faccio in privato, ma è cresciuto in campo e fuori. Non è il primo a volere spiegazioni per una sostituzione". Le frecciatine - Certo, nella conferenza stampa improvvisata c'è stato spazio anche per qualche frecciatina dal vago sapore polemico, frasi che lasciano intendere come, comunque, il rapporto tra l'allenatore e i vertici della società sia compromesso. Ancora su Galliani, aggiunge: "Non è riuscito a venire spesso. Ha tanti impegni. La mia conferma? Non ne ho bisogno, ho altri due anni di contratto e non sarebbe logico se mi mandassero via dopo pochi mesi". Già, il nodo della riconferma. Già, "non sarebbe logico" se lo mandassero via. Eppure il silenzio del club dopo l'intervista è emblematico. Difficile, quasi impossibile, che Seedorf resti al Milan. In contemporanea - La conferenza stampa, insomma, a poco è servita. Anzi, se possibile ha anche peggiorato la situazione. Primo motivo, non era stata concordata con la società. Seconda ragione, è stata trasmessa proprio mentre Berlusconi era ospite sulle reti Mediaset, a Domenica Live, per lanciare la campagna elettorale di Forza Italia in vista delle Europee. Tempismo tutt'altro che perfetto, quello di Clarence, dunque. E Silvio, che ha detto? Qualche battuta anche sul suo Milan, ma nessuna parola di particolare supporto per Seedorf, che può essere ormai derubricato ad ex pupillo. Avvicendamenti - A pesare sul destino dell'olandese, però, non ci sono solo i rapporti difficili con lo spogliatoio e la sua esuberanza, ma anche ragioni economiche. Il suo contratto pesa (2,5 milioni a stagione fino al 2016), e per rifondare questo disastrato Milan, fa i conti Repubblica, servono almeno 20 milioni, e subito (meglio sarebbe averne trenta). Dunque, in questo contesto, Mario Balotelli è davvero tra i possibili partenti, al pari di Mattia De Sciglio, il terzino in odor di Real Madrid. A queste voci di "spending review" è facile immaginare che si possa aggiungere anche Seedorf: obiettivo, portare in panchina Filippo Inzaghi (e il suo contratto, decisamente meno gravoso per le casse del club).

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