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A Lake Louise Paris sul podio in Super-G

Matteo Legnani
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Aveva preparato il terreno il giorno prima con quel quarto posto dal sapore di beffa. Nella disciplina meno attesa poi ha colto quel podio, che in verità per parecchio tempo ha avuto i contorni della vittoria. Dominik Paris parte alla grande e fa il paio con la terza posizione di Federica Brignone nello slalom gigante. Dicono di lui che sia il miglior talento cristallino degli ultimi anni e se credesse un po' di più nei suoi mezzi si aprirebbe un'era di dominio esclusivo e assoluto nella velocità. Un piccolo passo è stato fatto, considerato che fino ad ora il risultato più rilevante in SuperG era un 12° posto. Allo stesso tempo è doveroso sottolineare come la pista canadese di Lake Louise non venga annoverata tra le sue favorite, ma di fatto gli ha riservato un trionfo nel 2013 in discesa libera e il primo acuto tra le porte più strette appunto nella stagione corrente. Gli azzurri da tradizione amano neve dura, pendii ripidi e tracciati tecnici con curve pure insidiose. Sotto un bel sole ma temperature polari (-20°) Paris ha trovato sotto i suoi sci neve aggressiva, un pendio prevalentemente dolce e qualche tranello. Il numero di pettorale (4) con pista preservata e riflessi felini (al salto cieco) uniti alla preziosa sensibilità dei suoi piedi hanno tuttavia reso vita dura al “vice” Svindal, Jansrud, e al campione olimpico Mayer, nonché permesso di superare in primis sé stesso. L'infortunio al polpaccio in Val Gardena un anno fa aveva infatti lasciato qualche strascico e nelle ultime uscite di coppa qualcosa non convinceva. Se il primo week end d'oltreoceano ha dato qualche indicazione, questa è proprio la ritrovata fiducia oltre alla forma atletica dell'italiano. Dietro, purtroppo, è il vuoto. Le aspettative erano basse per quanto detto sopra: le caratteristiche degli uomini-jet nostrani non collimavano con le condizioni di gara. Passi Innerhofer per le traversie alla schiena e in recupero, tiene solo Fill (15°), mentre Hell non ripete la buona prova della vigilia e Marsaglia guarda già a Beaver Creek dove ha dolci ricordi. Già, Beaver Creek, dove si disputeranno i mondiali a Febbraio e dove una gerarchia dei valori in campo sarà più chiara. Ad Aspen, invece, gli entusiasmi per Federica sono stati velocemente spenti nello slalom speciale, in cui le ragazze zoppicano ancora. Due sole atlete nelle prime trenta e pettorali alti su un tracciato che si segnava rapidamente non hanno permesso una replica della gara a Levi. Trionfa una veterana quale Nicole Hosp, davanti a Hansdotter e a Zettel, con la beniamina di casa Shiffrin, che in testa dopo la prima manche è incapace di scivolare leggera come sa fare e scala al 5° posto. Ora gli occhi sono puntati al prossimo appuntamento, con le donne all'esordio nelle discipline veloci in Canada e gli uomini alla prova del nove sul terreno iridato in Colorado. Rientrerà probabilmente Ligety, rientrerà soprattutto la dolce e amatissima Lindsey Vonn, cui auguriamo di aver chiuso definitivamente i conti con la sfortuna. di Giulia Volponi

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