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Ciclismo, a Brescia la festa del Giro: vittoria a Cavendish, maglia rosa a Nibali

L'ultimo acuto in volata al re dello sprint Cavendish. Il siciliano trionfa e fa festa. Appuntamento tra un anno (in Irlanda)

Giulio Bucchi
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L'ultimo acuto l'ha piazzato, tanto per non smentirsi, Mark Cavendish, il padrone assoluto degli sprint. Ma la passerella di Brescia è tutta per Vincenzo Nibali, primo siciliano a conquistare il Giro d'Italia. E' stata una festa dedicata interamente allo Squalo dello Stretto la Riese Pio X-Brescia di 197 chilometri, ultima frazione di un Giro tormentato dal maltempo e "ferito" dalla vicenda Di Luca, ma che ha premiato indubbiamente il più forte. Nonostante i malanni di Bradley Wiggins - costretto al ritiro così come Ryder Hesjedal, trionfatore un anno fa - Nibali questo Giro se l'è conquistato giorno dopo giorno, controllando la scena col piglio del grande corridore. La maglia rosa Nibali se l'è presa dopo la cronometro che avrebbe dovuto favorire Wiggins e non l'ha più mollata: anzi, l'ha onorata fino in fondo non accontentandosi di gestire il vantaggio, ma conquistando la cronoscalata di giovedì e, soprattutto, centrando l'impresa sotto la tormenta di neve alla Tre Cime di Lavaredo. Un Giro vissuto all'attacco che ha premiato il più forte, senza discussioni. Gli avversari ad uno ad uno hanno abdicato, non riuscendo ad impensierire neanche per un attimo la leadership del messinese: Brescia oggi ha reso onore a lui ma anche a Rigoberto Uran e Cadel Evans, rispettivamente secondo e terzo, con distacchi di 4'43" il colombiano, di 5'52" l'australiano. Ai piedi del podio, non senza qualche rimpianto, Michele Scarponi: "Ho dato il massimo per me, la mia squadra e i miei tifosi che ringrazierò sempre - ha detto l'uomo della Lampre - Il Giro l'ha vinto meritatamente Vincenzo, che ha dimostrato dal primo giorno di essere il più forte; per le mie ambizioni di podio, con la tappa di venerdì, avrei forse potuto attaccare lì. E' stato il meteo a toglierla, ma questo nulla toglie all'ottimo Giro di Vincenzo nè a quello di Uran e di Evans". Un Giro fantastico è stato anche quello di Cavendish. Il britannico ha vinto tutte le tappe che poteva vincere, ha fatto bottino pieno e ha ulteriormente sancito la sua capacita' di sprinter. Dove c'è volata c'è (solo) Cavendish, anche Brescia lo ha detto, e per tutti gli altri non rimangono che le briciole, sotto forma di piazzamenti. L'Italia degli sprinter si consola con Sacha Modolo ed Elia Viviani, costretti però ad arrendersi davanti al 'padrone' dell'Omega Pharma, un team arrivato al Giro senza uomini di classifica ma che torna a casa con i cinque successi del suo leader Cavendish. E' stato un Giro speciale anche per Stefano Garzelli: il varesino, trionfatore nel 2000, lascia il ciclismo e parla di "un'emozione impressionate. Ringrazio Luca Scinto e Angelo Citracca, poi mio fratello Marco: è stato lui che mi ha spinto a continuare un altro anno, avevo messo da parte, mi ha detto di tener duro". E conclude: "Io non ho mai visto così tanta gente al Giro d'Italia". Le altre classifiche: Stefano Pirazzi si portato a casa la maglia azzurra di miglior scalatore sponsorizzata Banca Mediolanum, con 82 punti davanti a Giovanni Visconti e Vincenzo Nibali; la maglia rossa, a punti, se l'è aggiudicata proprio questo pomeriggio Cavendish, sfilandola dalle spalle di Nibali; il miglior giovane è il colombiano Carlos Betancur. Il Giro 2013 saluta e dà l'arrivederci alla 97esima edizione, che scatterà dall'Irlanda.

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