Stipendi in serie A, dai giovani ai titolari: ecco tutti gli ingaggi più bassi
Ragazzi prodigio ancora in cerca di consacrazione, astri nascenti che rubano il posto a colleghi ben più blasonati, giocatori con curriculum europeo ma non ancora titolari in Italia. Sono i «proletari della Serie A», irrinunciabili per molti allenatori, quasi invisibili nei bilanci dei club. Una classe operaia che, per rapporto qualità-prezzo fa la fortuna di intere squadre, e non solo neopromosse. In questa moltitudine di calciatori troviamo alcuni che, pur con buste paga non proprio esaltanti, possono dirsi più «fortunati» di altri potendo contare sulla loro giovane età e una reputazione in costante ascesa. Basti pensare a potenziali «crack» da appena 400 mila euro l' anno come Federico Chiesa (19) della Fiorentina o Antonio Barreca (22) del Torino, ma mai economici quanto Daniele Verde (21 anni), onnipresente nel tridente del Verona, e Patrick Cutrone (19 anni) che nel Milan strappa spesso e volentieri un posto da titolare: guadagnano 150 mila e 180 mila euro a stagione. I loro compagni di reparto, Pazzini, André Silva e Kalinic, superano i 2 milioni. A testa. Nel 4-3-3 dei proletari al loro fianco c' è Konate (23) della Spal. Esterno sinistro, di solito basso, ma che potrebbe giocare anche a supporto dei vari Floccari, Borriello e Paloschi. Ha giocato persino un turno preliminare di Champions col Malmö. Guadagna 200 mila euro l' anno, ma in Serie A non ha ancora mai esordito. Tra i centrocampisti menzione d' onore per Remo Freuler (25) dell' Atalanta (250 mila euro) e Barella del Cagliari (20enne già nel giro della Nazionale con un ingaggio da 300 mila euro), ma non sono mai low-cost quanto Ledian Memushaj del Benevento (200 mila euro l' anno a dispetto dei 30 anni e delle 23 presenze con l' Albania) e Federico Viviani della Spal (25 anni, 100 mila euro l' anno ma sempre in campo con i ferraresi e con anche un gol al Napoli a referto). Titolare nel Verona prima dell' infortunio l' algerino Mohamed Fares, 21 anni e un' ottima gamba a dispetto dei 150 mila euro di ingaggio. Tra i difensori l' Atalanta fa scuola: gente affermata come Hateboer (23) e Caldara (23) guadagna 300 mila euro l' anno. Palomino (27), titolare e, persino la metà. Comunque più di Pol Lirola (21), spagnolo del Sassuolo di proprietà della Juve già nel giro dell' U-21 delle Furie Rosse. Davide Biraschi (23) è un pretoriano di Juric al Genoa, con un cachet da 300 mila euro, mentre Pisacane (31) ne percepisce appena 100 mila, nonostante la menzione come «giocatore dell' anno» 2016 da parte del Guardian. A Cagliari difende la porta di Cragno (23), che guadagna esattamente come lui. Fuori dal giro dei titolari ma aggregati alle rose di Serie A per via della riforma "4+4" voluta da Tavecchio (che obbliga le società ad inserire 4 calciatori del vivaio e 4 di formazione italiana), ci sono diversi prospetti che non superano i 100mila euro annui. Fra questi, i più agiati sono Kotnik (22) e Scamacca (18) di Crotone e Sassuolo con un ingaggio da 80 e 70mila euro annui. Mentre Cuomo (19), Viscovo (18), Borello (18) e Suljc (20) del Crotone ne guadagnano 140 mila in 4. Emanuel Vignato, 17enne del Chievo, arriva a 50 mila al pari di Pawel Bochniewicz (21) dell' Udinese, Alberto Brignoli (26) del Benevento e Fabrizio Caligara della Juve (17enne stimato da Allegri). Nababbi rispetto al terzo portiere della Fiorentina Michele Cerofolini (18 anni) che non supera i 30mila euro e il collega lituano della Samp Krapikas (18), in assoluto il giocatore meno pagato della Serie A: 20 mila euro, 1.670 al mese. di Daniele Dell'Orco