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Gigio Donnarumma, il Milan ha scelto: si può vendere e subito. Così Mino Raiola ha "plagiato" il portiere

Andrea Tempestini
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Milan in burrasca per il caso Gigio Donnarumma, che tramite Mino Raiola ha chiesto al club di annullare il rinnovo contrattuale da sei milioni netti siglato la scorsa estate per presunte "pressioni psicologiche". Il procuratore e il portiere, in buona sostanza e con metodi anche piuttosto risibili e discutibili, stanno cercando di forzare la mano e fuggire dal rossonero. A costo di scatenare una guerriglia interna al club e di macchiare in modo anche irreversibile l'immagine del giovane portiere. E l'operazione, secondo il Corriere della Sera che già per primo ha dato la notizia della richiesta d'annullamento, sarebbe già quasi riuscita. Leggi anche: Donnarumma, dopo la sceneggiata il dramma: stasera... Secondo il quotidiano di Via Solferino, infatti, non si può più escludere neppure che Donnarumma venga venduto a gennaio, ovviamente a fronte di una congrua offerta. La società, almeno fino alla prossima estate, non ha bisogno di venderlo, ma neppure vuole trattenerlo con la forza. Quindi se Raiola porterà un'offerta irrinunciabile - dai 70 milioni in su - e se Donnarumma confermerà di non voler restare (come appare ormai evidente) la rottura si consumerà ben prima del previsto. Da quei 70 milioni, però, il Milan non vuole scendere. E a rafforzare la posizione del club, il fatto che la chiacchierata clausola della scorsa estate (cedibile a 70 milioni in caso di qualificazione in Champions, a 40 in caso di mancata qualificazione) non esista, o meglio sia un accordo sulla parola. Parola che però, dopo i recenti sviluppi, nessuno ha intenzione di rispettare. In questo contesto, dunque, i Raiola vogliono accelerare per evitare altri tira e molla estivi o, peggio almeno secondo loro, che il portiere rimanga "incastrato" un altro anno, o più, al Milan. Dunque Mino e il fratello sono al lavoro su Gigio, come spiega il Corsera, nel tentativo di convincerlo che restare in un Milan che delude in classifica e non offre garanzie finanziare possa pregiudicare la valutazione del suo cartellino e il suo futuro ingaggio (e dunque gli incassi dei Raiolas). La strategia dello spregiudicato procuratore, insomma, è chiara: alzare la tensione a livelli tali che anche il Milan voglia liberarsi di Donnarumma, e subito. Strategia vincente, se è vero che la dirigenza avrebbe già deciso di disfarsi del giocatore, a patto che però arrivino quei 70 milioni che il Psg non avrà particolari problemi a sborsare.

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