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Milan, sempre più probabile il rifinanziamento arabo: ma vogliono far fuori tutta la dirigenza

Benedetta Vitetta
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La settimana nera del Milan - il caos Donnarumma, la censura Uefa ai conti del club e infine la settima sconfitta in campionato con la "fatal Verona" (3-0 con la penultima in classifica) - rimette sotto i riflettori l'intero assetto del club. Lo riferisce in un articolo Repubblica, che si spinge più in là: "Da Londra le ultime voci incalzanti riferiscono che, se il fondo Highbridge non dovesse rifinanziare entro fine anno il pesante debito di Yonghong Li sottolineato in rosso dall'Uefa (383 milioni con gli interessi, da restituire al fondo Elliott entro ottobre 2018), gli aspiranti acquirenti arabi del Milan, indirizzati per ora verso il rifinanziamento, potrebbero intanto chiedere un rinnovo dirigenziale". Nel mirino, dunque, ci potrebbero finire Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli. E la prima testa a saltare - nel caso di arrivo della cordata araba - potrebbe essere proprio quella di Fassone, al quale si rimproverano parecchi errori: la zona Champions è lontana, il bilancio preoccupa e il mercato, alla luce dei risultati, non può essere promosso. E a dare maggiore concretezza allo scenario, a un nuovo clamoroso ribaltone ai vertici del club rossonero, concorre proprio la bocciatura della Uefa al piano di rientro finanziario: ora come ora, l'ingresso di altri player in società pare essenziale per tenere in piedi la società. Leggi anche: Milan, stangata Uefa: lo scenario-terremoto

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