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Juventus, è leggenda: 0-0 con la Roma e settimo scudetto di fila. Il Napoli vince, record di punti

Giulio Bucchi
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La Juventus vince lo scudetto 2018, il 34esimo della sua storia (più i 2 revocati per lo scandalo Calciopoli) e soprattutto il settimo di fila. Primato storico, serie da leggenda. Agli uomini di mister Massimiliano Allegri è sufficiente lo 0-0 strappato all'Olimpico contro la Roma, in una gara con pochi sussulti (gol annullato per fuorigioco a Dybala, espulsione di Nainggolan) e con gli ultimi 30 minuti soporiferi, di pura melina. Inutile nell'altro posticipo il successo del Napoli sul campo della Sampdoria: 2-0, reti di Milik e Albiol che portano gli azzurri di Maurizio Sarri a 88 punti (record per il club) a -4 dalla Signora, quando manca una sola partita alla fine del campionato.  La festa juventina porta con sé molti dubbi e qualche malinconica certezza. Iniziamo dai dubbi: il ciclo di Allegri (4 anni, 4 doppiette campionato-Coppa Italia, 2 finali di Champions League e 2 rocambolesche eliminazioni) è giunto al termine? L'impressione è che il tecnico livornese vorrebbe provare una nuova avventura all'estero, ma lo farà solo se a chiamarlo sarà una grandissima, una di quelle 3 o 4 squadre in grado di finire davanti alla Juve in Europa. Sicuro l'addio di Gigi Buffon e Lichtsteiner, due giocatori dal diverso peso tecnico (un mito del calcio e un soldatino instancabile) ma dal grande impatto nello spogliatoio, così come la partenza di Asamoah, gregario di lusso. In mezzo, si parla d Khedira verso Liverpool (percorso inverso di Emre Can) mentre Alex Sandro, quest'anno deludente soprattutto come approccio, è in lista-cessioni. Ma è davanti che possono arrivare i fuochi d'artificio: può sembrar strano, ma a fronte di 49 gol in due la coppia HD Higuain e Dybala ha destato qualche perplessità sul piano di impegno, costanza e perplessità, soprattutto nelle sfide-chiave in Champions. Uno dei due può partire, ma a cifre a due zeri ovviamente. L'unica certezza è Douglas Costa, visto che anche Mandzukic, jolly favoloso della Signora, potrebbe cercare l'ultimo posto da titolare altrove. Insomma, squadra che stra-vince si cambia, o forse addirittura si smantella, con gli arrivi di giovani provinciali come Caldara e Spinazzola in difesa (dall'Atalanta) e qualche talento da mandare in orbita. La formula vincente, da 20 anni a questa parte. Azzardo eccessivo?  di Claudio Brigliadori @Piadinamilanese

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