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Mondiali, Nicola Berti e la nostalgia "Italia 90": "Io, Maradona e quel patto con Franco Baresi"

Giulio Bucchi
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Ci diamo appuntamento a San Siro, primo anello rosso, un po' spostati verso la Curva Nord. Nicola Berti cosa ci facciamo al Meazza? È deserto e il prato è coperto dai pannelli per il pubblico dei concerti. «San Siro è bello sempre: pieno, vuoto, sempre».  Te lo dico io cosa ci facciamo qui: mi hanno chiamato da TV8 e hanno detto così: «Giovedì 14 partono i Mondiali in Russia e noi del canale per sei giovedì di fila alle 21.15 mandiamo in onda il ciclo di film Italia '90 con altrettanti "eroi" a raccontare aneddoti sulla loro esperienza Mondiale, in più c'è Bruno Pizzul che introduce le pellicole. Chi vorresti intervistare tra Tacconi, Marocchi, Bergomi, Schillaci e Berti?». E io: «Bertiiii!». «Ottima scelta, hai fatto bene! Ma allora parliamo di Inter chiaramente!». No! Partiamo da Italia '90 «Italia 90? Sono ancora incazzato nero». Per la sconfitta in semifinale?  «Sì, ma soprattutto perché non l' ho giocata! Ce l' ho ancora qua. Saltai il quarto di finale per squalifica ed ero sicuro di giocare contro l' Argentina. E invece niente». Chissà come sarebbe andata «Guarda, ti posso dire che Maradona mi soffriva tantissimo, in più ero bello fresco e riposato. Ma Vicini decise di far giocare De Agostini, un terzino sinistro in più. Mi incazzai parecchio». Ti incazzasti direttamente con Vicini?  «No, ma lo capì. Per me rimane un grande rammarico, ci penso tutte le volte che si parla di Italia '90. Tra l' altro ero l' unico interista del gruppo». In ritiro facevi il bravo?  «Ero in camera con Franco Baresi, fumavo dei cubani lunghi così (allarga le mani, ndr) e lui zitto, perché così lo facevo uscire con me». Ah, avevate un accordo?  «Sì, una cosa come "io fumo quanto voglio, se non dici niente ti porto fuori"». Beh, straordinario. Con lui hai vissuto anche Usa '94. Ti incazzasti anche con Sacchi?  «Io? Ma va. Mi faceva giocare fuori ruolo perché Signori non voleva fare la fascia e a me andava benissimo. In Nazionale devi essere a disposizione anche per fare il portiere, se serve. Quelli che fanno i capricci sono dei cretini e ce ne sono tanti, devo dire». Quest'anno niente Mondiale per noi azzurri invece. «Io ai miei figli cosa gli racconto? Mi tocca tifare il Perù! Tutti stanno con l' Islanda, ma io dell' Islanda parlavo tre anni fa. Ora loro vanno di moda e allora cambio e dico Perù!». Sì, ma l' Italia? Che spiegazione ti sei dato per questo disastro?  «Hanno fatto un casino questi qui. Dovevano cambiare prima!».   Parli di Ventura? Se avessi davanti l' ex ct cosa gli diresti?  «Mah, ti dirò, l' ho incrociato qualche volta, è una persona che mi è simpatica, brillante. Ecco, magari ora ride un po' meno dopo aver perso "qua" (allunga il braccio verso il centro del Meazza, ndr), ma a me soprattutto spiace per i miei figli, per i bambini in generale, sono 2 o 3 settimane divertenti che legano tutta la Nazione e che questa volta non ci riguardano». Tra l' altro la prossima edizione, sempre se ci qualifichiamo, si disputa in inverno. «Miiiinchia, in Qatar È tutto così triste, non ci credo ancora». Senti Nicola, ma ci si annoia dopo la fine della carriera sportiva?  «No, almeno io per nulla: lavoro con l' Inter, oggi pomeriggio vado in Abruzzo, sono sempre in giro, mi diverto e poi a me piace stare in mezzo alla gente». Al contrario c' è chi fa fatica a dire "basta".  «Io posso parlare per me. Appena ho smesso sono andato cinque anni ai Caraibi, ho staccato la spina e adesso un po' l' ho riattaccata». Ottima scelta i Caraibi, bravo. Dove di preciso?  «Saint Barth, ho una casa lì tuttora». Dopo l' Inter e prima di Saint Barth sei stato anche al Tottenham e in Spagna all' Alaves. Una volta si andava in Inghilterra a chiudere la carriera, ora sono un po' cambiate le cose. «Eh sì, un tempo si andava a finire. Era il periodo di Zola, Vialli L' ultimo anno e mezzo di Inter non giocavo più, mi ricordo che chiamai Klinsmann per fargli gli auguri di Natale e lui mi disse "perché non vieni qui!". Gli ho risposto "subito!". Feci anche molto bene: tre gol e tre assist in 14 partite, poi alla quarta giornata della stagione cacciarono il tecnico e da titolare inamovibile finii direttamente fuori rosa». Chi osò tanto?!  «Mah, l' allenatore era un pirla, l' ex dell' Arsenal George Graham, era cattivo, stupido». E quello prima che ti voleva bene?  «Christian Gross, lo svizzero! Bravissimo e simpaticissimo orcodinci! Ti spiego, io vivevo a Fulham Road, a Londra, ma il campo di allenamento del Tottenham era a un' ora e mezza dal centro e Graham voleva che andassi a vivere lì. Cioè, vengo a giocare a Londra per andare a vivere in campagna?».  Dell' Inter di Zhang cosa mi dici?  «Io dico bene, sono stra-positivo». Hai conosciuto padre e figlio?  «Il papà no, il figlio sì: a me piacciono molto, c' è entusiasmo, loro sanno quello che devono fare». Capitan Icardi resta?  «Ma resta per forza! Come si fa a criticare uno come Icardi o a metterlo in discussione, dai. L' unica cosa è che deve imparare a giocare con qualcuno di fianco, perché non si può più giocare così. Con una punta sola non vai da nessuna parte». E infatti hanno preso Lautaro Martinez.  «Sembra una bestia, ne parlano bene e mi pare sia molto interessante, ma un conto è vederli "là", un conto è testarli "qua", però l' entusiasmo c' è e si vede dai». A cosa ti riferisci? «Oh, ragazzi, la data di Roma ce la ricorderemo per tanti anni. Questo Lazio-Inter non cancella il famoso 5 maggio, ma che soddisfazione». Dove l' hai vista? «A Norwich, ero lì con l' Inter Forever. Tra l' altro la partita non si vedeva bene e ho fatto gli ultimi dieci minuti al telefono con mio figlio. Ti racconto: c' erano Toldo, Colonnese loro guardavano lo schermo ma le immagini arrivavano in ritardo e io anticipavo tutto tramite mio figlio. Al fischio finale ho urlato "Champiooooonsss!!!", ci siamo abbracciati e hanno fatto tutti il coro a mio figlio: "Le-o! Le-o!". Bellissimo». Facciamo un passo indietro: si è parlato anche di un possibile scambio Icardi-Higuain. Se avessero proposto a te un passaggio in bianconero cosa avresti fatto?  «Ma va, io alla Juventus? Mai!». Senti Nicola, lo sai che dopo tanti anni ci sono un sacco di donne che hanno ancora il tuo poster in camera da letto?  «Ma certo! E fanno bene! Devono tenere sempre in alto il nome di Nicolino Berti! Sempre in alto!». di Fabrizio Biasin

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