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Europa League, preliminari infiniti per l'Atalanta: archiviato l'Hapoel Haifa, ora i playoff

Gino Coala
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Non servono salti mortali all' Atalanta, che gestisce senza patemi l' impegno contro l' Hapoel Haifa: al Mapei finisce 2-0 (a segno Zapata e Cornelius), risultato sufficiente dopo il 4-1 maturato in Israele, che permette alla Dea di accedere ai playoff, ultimo turno preliminare di Europa League: i nerazzurri affronteranno il Copenhagen il 23 (andata) e il 30 agosto (ritorno). La squadra di Gasperini, parzialmente rivoluzionata dal turnover, palesa ancora qualche problema di palleggio e in fase di costruzione, specie nel primo tempo. Spazio a chi giocherà meno: dal 1' Djimsiti, Mancini e Gollini, ancora preferito a Berisha. Ma è di Castagne l' occasione più importante, quando per un soffio non trova il pallone a porta vuota su suggerimento di Pessina. Da oliare i meccanismi del tridente formato da Gomez, Zapata e dal nuovo arrivato Pasalic, che si accende a intermittenza. Qualche difficoltà per l' altro nuovo acquisto, il polacco Reca largo a sinistra, che cresce col passare dei minuti. La ripresa, una volta smaltite le deboli pretese degli avversari, è una salutare passeggiata per l' Atalanta, che sfiora il gol con Djimsiti in avvio. Ma è Zapata ad avviare l' azione più pericolosa del secondo tempo prima del gol, quando sfugge alla difesa e serve Pessina. Pregevole il tacco per l' accorrente Castagne, che non trova la rete. È solo questione di tempo, visto che il gol arriva al 26' grazie all' incornata di Duvan su assist dello stesso Castagne. All' ultimo minuto, poi, il raddoppio di Cornelius. Sprazzi di bella Atalanta, questi, che serviranno già da lunedì sera contro il Frosinone. Quando si alzerà l' asticella, magari con il triplice impegno, conterà accelerare il processo di crescita, per una squadra che l' anno scorso ha dimostrato di saper gestire le forze. Gasperini, a proposito di risorse, è stato accontentato: dal mercato, che il mister aveva definito «triste ed esiguo», arriva Emiliano Rigoni (25 anni), esterno d' attacco già nel giro della Nazionale argentina. Viene dallo Zenit, dove l' aveva voluto Roberto Mancini un anno fa, in prestito con diritto di riscatto a 16 milioni. di Alberto Neglia

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