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Luciano Moggi, perché tutto questo chiasso per Ronaldo? La colpa è della serie A

Gino Coala
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Aspetti Ronaldo, ma con il Chievo è Bernardeschi che salva la Juve. Tanto chiasso su di un giocatore non si faceva neppure al tempo di Maradona, di categoria decisamente superiore. Cosa insolita, se si considera che nel nostro campionato si sono alternati in altri tempi campioni quanto meno alla pari del portoghese: Buffon, Totti, Cannavaro,Del Piero, Ferrara, Chiellini, Careca, Alemao, Gullit, Van Basten, Rijkaard, Trezeguet, Zola ecc, giusto per fare dei nomi. Ma tanto baccano non era mai stato fatto. Forse perché eravamo abituati troppo bene, ci godevamo il campionato più bello del mondo. Oggi, nel ranking Fifa siamo addirittura dietro a Galles e Perù. E dunque, essendo da noi sempre più rari i campioni, l' eccezione Ronaldo è una calamita. Il portoghese ha deluso a Verona da prima punta, molto meglio quando è andato largo a sinistra con l' ingresso di Mandzukic: la sua è stata una prestazione sufficiente ma non esaltante perché deve ancora adeguarsi al gioco della Juve (e anche il contrario). Bonucci , dapprima fischiato, merita la sufficienza nonostante abbia responsabilità sul primo gol del Chievo. Dal canto suo, Allegri ha mandato in campo una formazione offensiva che ha fatto tre reti subendone però due: troppe, considerando l' avversario. Stecca invece l' Inter al Mapei Stadium contro il Sassuolo, vittoria meritata della squadra di De Zerbi che ha sovrastato i nerazzurri sotto il profilo agonistico e qualitativo. Disastrosi in difesa e inconcludenti in attacco, gli interisti vengono puniti da un rigore di Berardi per un fallo infantile di Miranda su Di Francesco. Non ci pare però il caso di drammatizzare perché va concesso a Spalletti il tempo per amalgamare i molti arrivi. Gli inserimenti di Nainggolan e Skriniar, assenti domenica, e Perisic usato a mezzo servizio, dovrebbero dar forza a difesa e centrocampo. Lo sgambetto subito a Reggio Emilia potrebbe anzi essere salutare per ridestare la bella addormentata indicata come protagonista, almeno tenendo conto dell' ottimo mercato. Spalletti ha dato la colpa della sconfitta al campo, speriamo che la prossima volta non sia il pallone a far da capro espiatorio. Farà comunque piacere ai tifosi interisti sentire il mister quando spiega le ragioni della sconfitta, è l' occasione per capire che ha già vestito i colori della gloriosa maglia nerazzurra dove il lamento sta di casa. Al pari di qualche tifoso come Bonolis, che, non richiesto, tira ancora in ballo Calciopoli e le schede svizzere. Bisognerebbe che qualcuno spiegasse a Paolo che quelle schede, fatte passare volutamente per segretissime, tali non erano perché il maresciallo Ziino, interrogato durante il processo e sotto giuramento, ammise di averle intercettate ma «non portavano traffico». O forse portavano un traffico che a loro non interessava... magari si sentiva parlare di donne e non di calcio. Bisognerebbe che qualcuno informasse Bonolis sulla sentenza del tribunale di Milano circa la querela fatta da Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, a chi vi scrive («Facchetti faceva lobbing con gli arbitri»), o di quanto ebbe a scrivere il Procuratore Figc, Palazzi: «L' Inter è la squadra che rischia più di tutte per il comportamento illegale del suo presidente Facchetti». Ricordiamo a Paolo i documenti trafugati alla Motorizzazione di Latina per il passaporto falso di Recoba, o di quando Facchetti entrò nello spogliatoio dell' arbitro Bertini chiedendogli di far vincere la propria squadra (Cagliari -Inter, semifinale di Coppa Italia). Torniamo al campionato. Passa il Napoli a Roma contro la Lazio, una vittoria importante perché ottenuta contro una diretta rivale per la Champions, rimontando la perla di Immobile. Il migliore in campo? Il solito, decisivo Insigne. Vince anche la Roma in casa del Toro grazie a un gran gol di Dzeko allo scadere della partita. di Luciano Moggi

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