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Gonzalo Higuain, la voce clamorosa sull'addio al Milan: "Si è pentito", dove vuole andare

Gino Coala
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Da ieri gira questa voce: «Higuain si è pentito della sua scelta milanese, vorrebbe andare via». Sembra per lo più la tipica boutade da «pausa per la Nazionale», ma il fatto è che nel 2018 qualunque indiscrezione, opinione personale o semplice pissi-pissi viene amplificato dai social, poi ripreso da siti specializzati e, insomma, diventa - non si sa bene perché - una notizia. E, infatti, ci ritroviamo a riportare voci altrui, nel caso in questione quelle dell' esperto collega Luca Serafini, che alla trasmissione Tutti Convocati di Radio 24 dice più o meno così: «Higuain vuol lasciare il Milan? La mia è una valutazione personale senza contare solamente la sceneggiata fatta contro la Juve, ma anche come è uscito dal campo dopo Cagliari, Udine e in casa col Betis. Tutto ciò denuncia un malessere di fondo. Poi ci sono anche altri elementi. So - in base a quanto dice suo fratello - che il Pipita non si trova bene al Milan. Ha realizzato appena arrivato a Milanello che per almeno 3 anni non vincerà e che non sarà chiamato dalla Nazionale argentina. La formula della sua permanenza è legata ad un prestito, quindi si troverà una soluzione che accontenterà tutti». Capite bene che nei giorni silenziosi della «pausa», codesta bomba atomica fa tremare non poco i tifosi del Milan, tranquillizzati in qualche maniera dal fratello dell' attaccante, intervenuto via twitter per smentire le dichiarazioni "serafiniane" ma anche e soprattutto quelle dell' ex calciatore ed agente Massimo Brambati, che al Processo di Biscardi aveva a sua volta parlato della volontà dell' argentino di cambiare aria: «Mi dispiace sig. Brambati, ma noi non ci siamo mai visti né tantomeno conosciuti. Per tanto non raccontare bugie nei confronti di mio fratello e miei. Grazie». Nell' ambito dell'«informazione moderna» come avranno digerito il tweet le masse? Con frasi tipo «beh, meglio così»? Assolutamente no. Ormai se smentisci ti dicono «hai smentito perché è vero!» e sei fottuto. Ci ritroviamo quindi a scrivere di Higuain che (di seguito una serie di "confidenze da bar") «vuole andar via» perché «è troppo nervoso» e «non può essere solo un problema riconducibile a Milan-Juve» e «andrà in Inghilterra, probabilmente al Chelsea» e «verrà sostituito da Ibra e Pato». Insomma, il cataclisma. Ma, ovviamente, le rogne non vengono mai sole e al trambusto si somma altro trambusto, questa volta concreto. La prima cattiva notizia arriva dalla Nazionale: Romagnoli lascia il ritiro azzurro per una contrattura e aggiunge il suo nome alla lista sconfinata di infortunati rossoneri (se mettiamo tutto l' elenco finisce lo spazio). Qualcuno dice «colpa di Gattuso!» ma anche in questo caso lo fa senza un vero perché, ma solo per buttarla in vacca. L' ultimo «fastidio», invece, arriva dalle parole del presidente Paolo Scaroni che, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, dice: «Preferisco un Milan qualificato 3 volte in Champions che vincere uno scudetto», la qual cosa certifica il cortocircuito del calcio, governato da nuove e assai poco romantiche regole. La prima: incassare è più importante che vincere. La seconda: i maggiori incassi non coincidono con vittorie saltuarie, ma con eterni piazzamenti. Quanta amarezza... di Fabrizio Biasin

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