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Milan all'Uefa, tre scenari possibili sulle sanzioni: uno è drammatico

Davide Locano
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L'ora X, per il Milan, è fissata per domani, martedì 20 novembre, alle 9.30 del mattino: il club rossonero torna davanti all'Uefa. Rispetto allo scorso giugno, quando il Milan fu escluso dall'Europa League, di cose ne sono cambiate, in primis la proprietà dei rossoneri. Resta il fatto che i rossoneri, comunque, viaggiano dritti verso una nuova penalizzazione: dopo l'annullamento imposto dal Tas relativo alla squalifica in Europa, la Uefa dovrà comunque comminare una nuova sanzione, che sia però "proporzionata". Dunque, che cosa rischia il Milan? Impossibile fare previsioni precise. Comunque sia, osservatori ed esperti, tracciano tre scenari possibili: il più favorevole al Milan prevede che l'Uefa riprenda in considerazione l'intero caso, nato dalla richiesta di un voluntary agreement (che fu bocciato): siccome ora è cambiata la proprietà, l'Uefa potrebbe considerare l'ipotesi. Dunque, in questo caso, non ci sarebbero sanzioni economiche per il trienni 2014-2017 mentre verrebbe 'condonato' il 2017-2018. Questo primo, per il Milan, sarebbe lo scenario migliore. Leggi anche: Higuain, la voce clamorosa sull'addio al Milan Dunque gli altri due scenari, i quali, entrambi, prevedono un no alla voluntary e subito una multa. Per inciso, sono anche gli scenari più probabili, dal momento che a bilancio è già stata accantonata una cifra prudenziale, pari a 17 milioni di euro, per fronteggiare il rischio di sanzioni Uefa. Ma non è tutto. Oltre alla multa potrebbero aggiungersi limitazioni nella composizione della lista Uefa, magari già a gennaio: in questo caso i nuovi acquisti rischiano di non poter essere inseriti. Possibile anche l'inserimento di vincoli sui salari e sulla rosa futura. A differenziare gli scenari 2 e 3, come sottolinea il Corriere della Sera, c'è l'approvazione o un nuovo "no" alla voluntary per il disavanzo successivo. Secondo le indiscrezioni, è probabile che sarà necessario concordare un nuovo settlement per il periodo 2018-2021: servirà un piano serio di aumenti di ricavi e rientro del deficit, ora in rosso di 126 milioni di euro.

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