CR7 ci ha spiegato perché costa così tanto (Allegri? Ringrazia e gode)
Finisce 1-0, dopo una vita. Inter e Napoli giocano bene, si sfidano a testa altissima, ma alla fine la spuntano i nerazzurri che contro i partenopei non vincevano (e segnavano) da una vita. Serviva una vittoria così a Spalletti, il tecnico a cui rompono le scatole per Zaniolo, talento luccicante della Roma, ceduto proprio dai nerazzurri nell' ambito dell' operazione Nainggolan. Dice il popolo: «Colpa del tecnico!». E allora sì, all' allenatore si può rimproverare la non-resa del belga, ma guai a esagerare con le colpe. Zaniolo ha lasciato Appiano come almeno un' altra dozzina di talenti o presunti tali e lo ha fatto perché il club aveva la necessità di «sfamare» la sete di plusvalenze dell' Uefa (40 milioni entro il 30 giugno 2018). Totale: Zaniolo probabilmente sarebbe stato venduto in ogni caso, ma questo non scagiona nessuno; la conferma di Spalletti passa anche dal risvelgio di Nainggolan... e da partite giocate bene come quella di ieri. Guai grossi per il Milan e soprattutto per il suo allenatore. Non vincere a Frosinone è sempre un problema, figuriamoci se capita dopo «una vita» senza segnare gol (379'). E allora ok, il popolo chiede la testa del buon Gattuso (la scelta più «comoda», come sempre), ma bisogna anche domandarsi cosa succede a un certo Higuain, che poi è il secondo giocatore più pagato della serie A. È vero, gli arrivano pochi palloni, ma è anche vero che quei pochi li sbaglia ed è ancor più vero che gli leggi in faccia e negli atteggiamenti il fastidio, il nervosismo, l' incapacità di dare una mano ai compagni, invece di complicargli la vita. Gattuso deve trovare soluzioni, certo, ma ha bisogno dell' appoggio incontrastato del suo giocatore più importante, altrimenti per il 4° posto serve più di un miracolo. E poi c' è la Juve. Ah, la Juve. I bianconeri si devono accontentare di un pareggio e questa è già una notizia, ma lo fanno in inferiorità numerica e a Bergamo, nello stadio dove molti ci lasciano le penne. Ci riescono grazie Ronaldo Cristiano, non uno qualunque. Ecco, più dei tacchi e delle rovesciate, è il gol quasi «normale» di ieri a dirci perché il portoghese vale così tanto: perché risolve problemi, sempre e comunque (Allegri ringrazia). di Fabrizio Biasin