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Lebron James supera Michael Jordan: quarto marcatore Nba di sempre, il Prescelto nel mito

Giulio Bucchi
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Un'icona che supera una leggenda. O una leggenda che supera un'icona. Perché, a cominciare dal numero, quel 23 che nell'immaginario collettivo viene associato a uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi, le carriere di Michael Jordan e LeBron James si sono sempre intrecciate, fin da quando il ragazzo di Akron è sbarcato sul pianeta Nba nel 2003. Da allora il Prescelto è diventato King James, si è messo tre anelli al dito e due ori olimpici al collo e ha cambiato tre squadre, da Cleveland a Miami, passando per un clamoroso comeback in Ohio nel 2014 fino ad arrivare, la scorsa estate, ai Lakers. Nel frattempo, nel lungo viaggio in cui oltre a grandiosi picchi non sono mancate altrettanto inevitabili cadute, LeBron ha segnato 32.311 punti nella lega diventando il quarto miglior realizzatore in assoluto. Scavalcando, nella partita contro Denver, proprio il suo idolo di sempre, che si è fermato a 32.292 punti. “Per un ragazzo di Akron, come ero io, MJ è stata una ispirazione, una influenza positiva”, ha raccontato la stella gialloviola, che ha infilato il canestro storico nel secondo quarto, su assist di Rondo, accompagnato dagli applausi di tutti i compagni di squadra e da una autentica ovazione del pubblico dello Staples Center, tutto in piedi per lui. Per il resto della partita James ha celato le proprie emozioni nascondendo più volte il proprio volto sotto un asciugamano. “Mi sono passate molte cose per la testa, è stato davvero emozionante – ha ammesso - Tre la tante cose che ho realizzato durante la mia carriera questo è uno dei momenti più belli, oltre a diventare campione Nba”. Il paradosso dell'alieno di Akron riguarda la tempistica del record, arrivato proprio nel punto più basso della sua carriera. Perché i Lakers, al quarto stop di fila, sono praticamente fuori dalla zona playoff, l'habitat naturale di LeBron, che dal 2006 ha sempre giocato la post-season. Ma la stella 34enne è abituata a guardare avanti, sempre. E, con questi ritmi (dal suo debutto nel 2003 ha viaggiato a 27,1 punti di media) la prossima stagione potrebbe sorpassare un altro mito della pallacanestro, Kobe Bryant (33.643 punti). Con la pazza idea di puntare in vetta il leggendario Kareem Abdul-Jabbar, che detiene il record assoluto con 38.387 punti. Impresa difficile ma non impossibile per uno come lui, che da una vita intera guarda al migliore di sempre. “Lo vedevo da lontano, ma volevo essere come lui, giocare come lui, vestirmi come lui - ha raccontato James - Volevo che un giorno i ragazzi guardassero me come io guardavo lui”. Questo record il ragazzo di Akron, stella del basket mondiale nell'ultimo decennio, l'ha battuto già da un pezzo.

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