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Gigi Buffon, struggente confessione: "Cosa mi ha salvato la vita all'apice della depressione"

Davide Locano
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Nel momento più buio, quello dell'eliminazione dalla Champions League del Paris-Saint Germain a causa di una sua clamoprosa papera, Gigi Buffon torna a parlare dei vecchi demoni. Quelli veri. Quelli al cui confronto una pur pesantissima papera sul campo da calcio sembra una sciocchezza. Il portierone torna a parlare della fortissima depressione che lo aveva colpito nei primi anni 2000, quando la sua vita era minata da timori e ansie. E rivela che a tirarlo fuori dal baratro, incredibile ma vero, fu un semplice dipinto, che scoprì per caso mentre visitava la Galleria d'arte moderna a Torino. "Avevo perso la gioia di vivere, ero costretto a far convivere forzatamente il malessere e il dover fornire prestazioni elevate". Insomma, "ero nel baratro di mille domande anche se ero bello, ricco e famoso". Il quadro che lo aiutò è La Passeggiata di Chagal: "Mi ha affascinato per la sua semplicità. Potrebbe averlo dipinto un bambino, ed è questo che mi ha colpito. Possiamo volare in aerei privati o guidare auto fantastiche, ma alla fine sono cose semplici che danno la felicità nella vita. Come un quadro in un giorno ordinario", ha concluso il suo toccante racconto. Leggi anche: La Seredova pubblica una foto (con tanti saluti a Buffon)

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