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Napoli ko a Salisburgo: 3-1 ma vola ai quarti di finale. Resta solo l'Europa League

Davide Locano
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Una sconfitta è pur sempre una sconfitta, ma quella della Red Bull Arena rientra nella categoria di quelle più dolci. Il Napoli cade 3-1 a Salisburgo ma può comunque far festa staccando il biglietto per i quarti di finale di Europa League. Il 3-0 dell'andata al San Paolo poteva lasciar tranquilli i campani, alle prese con la doppia pesante assenza in difesa di Maksimovic e Koulibaly, e il gol iniziale di Milik ha spianato ancor più la strada a Insigne e compagni. Gli austriaci però si sono confermati avversario interessante e di livello, con molti giovani destinati a finire sul taccuino dei club di mezza Europa, ribaltando con merito la partita nella ripresa, dopo il quasi immediato pareggio nel primo tempo di Dabbur. Un modo onorevole di salutare la competizione in cui i ragazzi di Rose sono stati grandi protagonisti. Le squalifiche di Maksimovic e Koulibaly costringono Ancelotti a schierare l'inedita coppia centrale Chiriches-Luperto. Proprio in virtù dell'emergenza in difesa il tecnico di Reggiolo si affida ai titolarissimi negli altri reparti, nel 4-4-2 in cui Mertens all'ultimo minuto affianca Milik al posto di Insigne, fermato da un fastidio muscolare nel riscaldamento. Nonostante il vantaggio rassicurante dell'andata il Napoli parte forte (incornata di Milik debole) stroncando sul nascere l'ardore e i sogni di rimonta dei padroni di casa. Ci impiega meno di un quarto d'ora infatti l'undici azzurro a segnare il gol della tranquillità con una spettacolare semirovesciata di Milik dopo un flipper in area di rigore e un mezzo regalo di Walke, a cui scivola il pallone e qualche secondo più tardi non può fare altro che raccoglierlo in rete. I meriti della squadra di Rose stanno nel non perdere la bussola nonostante il gol preso a freddo. Merito anche di Dabbur, che non sbaglia solo davanti a Meret dopo un brutto pallone perso nella propria metà campo da Allan. Un lampo di Fabian Ruiz da fuori area finisce quasi per riportare il Napoli avanti, ma il palo salva il Salisburgo che da lì in poi prende decisamente coraggio. Oguenè di testa sugli sviluppi di un corner manda a lato, sul finire del primo tempo un ottimo spunto di Minamino produce un rasoterra fuori non di molto. Nella ripresa, a parte un cross velenoso di Mertens su cui Walke per poco non rischia di combinarla di nuovo grossa, il predominio territoriale dei padroni di casa aumenta poco a poco fino a diventare inesorabile. Il Napoli si abbassa, tira un po' i remi in barca, e puntuale arriva il sorpasso. A firmarlo al 20' è il neo entrato Gulbrandsen, che finalizza con un tocco da due passi nel cuore dell'area una bella azione corale degli austriaci. Che improvvisamente tornano a crederci e creano occasioni a raffica, anche perché nel frattempo Chiriches alza bandiera bianca costringendo Ancelotti a inserire Malcuit e ad accentrare Hisaj accanto a Luperto. Non certo la situazione ideale per affrontare i 'ragazzacci' di Rose. In finale è un monologo del Salisburgo. Dabbur con una magia centra il palo, in pieno recupero in mischia Leitgeb - anche lui entrato dalla panchina - cala il tris che comunque non cambia la storia della qualificazione: il Salisburgo si ferma agli ottavi, il Napoli prosegue l'avventura in Europa League. di Alberto Zanello (LaPresse)

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