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La Juventus gongola per De Ligt ma ora ha un centrale di troppo: chi resterà fuori

Giulio Bucchi
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Sull' aereo della Juve che decolla per l' Asia sale Mathijs De Ligt, il quasi 20enne difensore appena arrivato dall' Ajax per 75 milioni di euro. I bianconeri saranno in campo già domani contro il Tottenham (ore 13.30 italiane, diretta Sportitalia) con Higuain che - mentre dice no alla Roma - vestirà la maglia numero 21 lasciando libera la 9 per il centravanti del futuro. Resta vuoto, invece, il seggiolino di Giorgio Chiellini che rimane a Torino per curare l' ennesimo malanno al polpaccio insieme agli altri acciaccati Ramsey, Douglas Costa e Khedira. L' assenza del capitano rimanda così l' inizio del duello al centro della difesa. «Maurizio, abbiamo un problema», verrebbe da dire a 50 anni dallo sbarco sulla Luna. Certo, il dilemma è di quelli dolcissimi: nessuno in Europa ha tre centrali del livello di Chiellini, De Ligt e Bonucci per due soli posti. L' abbondanza, però, alla lunga potrebbe diventare una grana per un allenatore poco amante del turn over come Sarri. Anche se una situazione del genere sarebbe stato spinosa anche per il suo predecessore, Massimiliano Allegri, più attento alla gestione degli uomini e duttile negli schieramenti. Il piano di Paratici è chiaro: l' acquisto di De Ligt prepara al futuro e nel presente mette la Signora al riparo da ogni rischio legato alle frequenti ricadute di Chiellini. È ancora fresco, infatti, il ricordo dei quarti dell' ultima Champions, con i bianconeri costretti dai guai fisici del capitano a ricorrere al quarto difensore (Rugani) proprio contro l' Ajax. E a rimpiangere dopo l' eliminazione l' addio a gennaio di Benatia. La panchina bianconera ora è molto profonda: lo stesso Rugani riparte con la stima di Sarri - che lo voleva anche al Chelsea nella scorsa estate -, mentre Paratici non ha intenzione di lasciar partire a cuor leggero Demiral (40 milioni la richiesta fatta al Milan per l' ex Sassuolo, appena arrivato per 18). Il turco potrà giocare solo l' amichevole di Singapore e non quelle in Cina per le tensioni tra il suo Paese d' origine e Pechino che gli ha negato il visto. Almeno nei match europei, però, la concorrenza nella retroguardia sarà limitata ai tre campionissimi. Bonucci sembrava poter tornare sul mercato dopo gli ammiccamenti del Psg e Manchester City, ma tramite i social giovedì ha assicurato di avere «la testa al bianconero». A dodici mesi dal suo ritorno a casa dopo la stagione da capitano al Milan, con tanto di taglio allo stipendio pur di puntare al sogno Champions, è difficile immaginare un nuovo addio. È proprio lui a rischiare il posto accanto a Chiellini a favore della giovane stella dotata di velocità, personalità, stacco di testa e capacità di impostare il gioco come richiesto da Sarri. «Lui è uno dei motivi per cui volevo venire alla Juventus: ho sentito parlare bene di lui, del modo in cui gioca, della sua filosofia», ha raccontato l' olandese durante la presentazione, dove è stato accompagnato dall' intera famiglia. «Se si parla di calciatori italiani mi vengono in mente solo difensori, da piccolo ero un grande fan di Fabio Cannavaro e di Gaetano Scirea. Quando un club ti acquista per un grande prezzo significa che c' è molta pressione, ma devo saperla gestire». di Francesco Perugini

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