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Inter sempre più da record, Sampdoria ko: finisce 1-3. Sanchez show poi il rosso

Cristina Agostini
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Non si ferma più. L'Inter piazza la sesta vittoria consecutiva, affonda la Samp a Marassi (finisce 1-3), mantiene a distanza la Juve tenendosi stretta la vetta della classifica a punteggio pieno con una prestazione di alto livello che certifica la qualità, anche mentale, di una squadra in continua crescita. Stavolta a 'griffare', nel bene e nel male, un match dominato con grinta e lucidità è Sanchez, l'attaccante cileno che Conte è intenzionato a rigenerare dopo due anni bui al Manchester United. E sembra che siano bastati tre mesi al sudamericano per tornare ad essere quel bomber infallibile che si conosceva. Ha messo lo zampino (o meglio il fondoschiena) sul gol di Sensi e poi ha firmato il gol del raddoppio in appena 22 minuti di gioco, durante i quali l'Inter ha mostrato una superiorità tecnico-tattica che ha annichilito la Sampdoria, mai vista così spenta. Il cileno poi ad inizio ripresa è protagonista di una colpevole ingenuità facendosi espellere per simulazione ad inizio ripresa lasciando l'Inter in 10 per tutto il secondo tempo. Ed è qui che l'Inter di Conte ha mostrato la sua maturità: sbanda, subisce la rete della Samp ma proprio nel momento dell'inferno e di massima pressione, risorge con Gagliardini riportando la sfida sui binari del primo tempo. Senza ulteriori affanni. Una prova di forza mentale che diventa un chiaro segnale alle pretendenti al titolo. Conte alla vigilia del match di Marassi ha dribblato la parola scudetto ma adesso, dopo questo filotto di sei su sei (come nella stagione '66-'67 e con appena due gol subiti), qualcuno in casa Inter inizia a sussurrarla.

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