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Luciano Moggi: "Che noia il nostro calcio. L'Europa è un'altra cosa"

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Cristina Agostini
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Presentando la nona giornata, avevamo scritto che l'Atalanta con l'Udinese avrebbe potuto dare risposte circa la valenza del nostro campionato, soprattutto dopo la debacle di Manchester in Champions. Poteva sembrare una provocazione, ma il risultato ci mette di fronte alla realtà di un torneo, il nostro, non allenante per contrapporre alla pari le italiane (eccezion fatta per la Juve) alle potenze straniere. Ed è proprio l'Atalanta, spettacolare in Italia quanto negativa all' estero, a trasmetterci queste sensazioni. Anche trascurando la disfatta di Manchester, data la differenza di classe, la troviamo ultima nel girone di Champions dopo aver perso con avversari non certo trascendentali come Zagabria (4-0) e Shakhtar (1-2), subendo tra l' altro ben 11 gol contro due sole realizzazioni. La Dea però è stata capace di rituffarsi subito in campionato e seppellire con 7 gol la malcapitata Udinese che presentava la difesa meno perforata del torneo (appena 6 reti subite), poggiando la sua forza su di un reparto avanzato capace di realizzare 28 gol in nove giornate, tanto da stabilire il record di segnature in questo lasso di tempo. Abbiamo voluto scegliere l' Atalanta come termine di paragone proprio per questo suo modo di trasformarsi da "incudine" in Champions a "martello" in serie A, dove naviga peraltro nelle posizioni di classifica che contano. Il suo diverso cammino nelle due competizioni potrebbe significare che il nostro campionato sia meno competitivo di altri: c' è una squadra su tutte, la Juve, e per il resto solo qualche inseguitrice che, solitamente, finisce a distacchi abissali. Tutto il resto è noia, come direbbe Califano. Non solo. Per far capire meglio il concetto sulla valenza del nostro torneo, potremmo citare le prestazioni di alcuni stranieri che nel loro Paese sedevano magari in panca e che, venuti a giocare qui, diventano improvvisamente cardini della loro squadra: esempio su tutti Ribery, nonostante l' età. Probabilmente questo è il motivo per cui il presidente juventino Andrea Agnelli, considerando il monopolio sul campionato, sta predicando da tempo di fare una competizione europea che possa dare almeno l' incertezza dei risultati. Facendo con ciò intendere che la sua squadra si sta annoiando a vincere senza avversari all' altezza. Domani all' Allianz i bianconeri ospiteranno il Genoa del nuovo allenatore Thiago Motta che, per il suo passato, ha galvanizzato la squadra e costretto alla resa il Brescia. L' Inter fallisce il sorpasso: non sa approfittare del mezzo passo falso della Juve a Lecce (1-1) e pareggia a S.Siro col Parma rischiando addirittura il ko. Conte si lamenta per aver dovuto mettere in campo tanta gioventù e per non avere riserve all' altezza, facendo così ipotizzare che ci sia, oltre all' inesperienza, anche la stanchezza: a noi sembra troppo presto per parlare di affaticamento. Stasera i nerazzurri saranno al Rigamonti di Brescia, ospite della squadra di Corini: impegno non facile. Anche il Napoli, pareggiando con la Spal, perde l' occasione per avvicinare i bianconeri. Incolore la prestazione degli azzurri che, in vantaggio per primi, non hanno saputo poi contenere la gagliardia degli uomini di Semplici, facendosi raggiungere e anzi rischiando qualcosa. Domani, al S.Paolo, ci sarà l' Atalanta. La Roma batte il Milan grazie al gol del solito Dzeko: domani, a Udine, i giallorossi cercheranno di bissare il successo per avvicinarsi alle prime. Il Milan, ancora una volta, mette in mostra solo gli strafalcioni difensivi nonostante il nuovo allenatore: cambia il direttore, ma la musica è sempre la stessa. Bella vittoria esterna della Lazio al Franchi con la Fiorentina: domani i biancocelesti affronteranno all' Olimpico il Toro che è alla loro portata. di Luciano Moggi

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