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Napoli, Luciano Moggi: "Carlo Ancelotti può risolvere la situazione, ma...". Un'amara profezia

Caterina Spinelli
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La dodicesima giornata inizia con l' Inter che batte 2-1 il Verona a S.Siro e si prende momentaneamente il primo posto della classifica a spese della Juve, ma termina con i bianconeri che battono il Milan 1-0 all' Allianz e si riprendono la vetta dopo aver fatto provare ai nerazzurri l' ebbrezza del primato, anche se per una notte soltanto. Entrambi però hanno sofferto, nonostante avessero di fronte avversari alla loro portata. Una Juve pasticciona ha faticato a battere il Milan che ha fatto pure la voce grossa, se è vero che il miglior giocatore bianconero è stato il portiere Szczesny. In definitiva, la Juve ha giocato come ai tempi di Allegri, quando si diceva che non aveva organizzazione, che vinceva ma non era bella a vedersi, dimostrando con ciò che non era Massimiliano a far giocare male la squadra, così come non può essere Sarri a farla giocare bene. Leggi anche: Moggi, le pagelle alla Juventus e al Napoli La differenza la fanno le caratteristiche dei giocatori: hanno i piedi buoni e, una volta in possesso di palla, si affidano più alle loro qualità balistiche che non al gioco d' assieme. Ne ha dato dimostrazione Dybala che, subentrato a Ronaldo, si è presentato davanti a Donnarumma, battendolo imparabilmente dopo aver lasciato piantato per terra Romagnoli con un dribbling stretto e repentino. A proposito poi di Ronaldo nullo o quasi, riteniamo che sarebbe preferibile lasciarlo a riposo quando non sta bene, anziché sottoporlo a brutte figure come successo domenica. Ciò nonostante, però, il portoghese non deve uscire dal campo imprecando per la sostituzione e andare a casa prima della fine della gara, perché cosi facendo manca di rispetto verso i compagni e l' allenatore. Cristiano dovrebbe prendere esempio da Higuain, sempre a disposizione del mister senza polemizzare qualunque sia la sua decisione. Oltretutto facendosi trovare sempre pronto, determinante e talvolta anche insostituibile nonostante sia rientrato alla casa madre tra la perplessità di tutti, reduce da due prestiti infruttuosi che lo catalogavano tra gli esuberi e quindi tra i giocatori da cedere. Apprezzabile il coraggio di Sarri per la sostituzione di Ronaldo. Se però Dybala non avesse messo a frutto una delle sue giocate che hanno permesso alla Juve di vincere la gara, chissà quante critiche gli sarebbero piovute addosso per aver escluso CR7 dalla contesa. Discreta la prova del Milan, migliorato sotto la cura di Pioli. L' Inter, faticando più del previsto, prevale sul Verona dopo essere stata per lungo tempo in svantaggio per il rigore messo a segno da Verre al 19'. La determinazione dei nerazzurri viene premiata solo al 65': Vecino segna il pareggio e poi un gol da cineteca dell' ex cagliaritano Barella regala la vittoria. Difficile prevedere il futuro del Napoli che impatta (0-0) al S. Paolo contro il Genoa e si allontana sempre più dalla vetta . Il caos creato dal rifiuto dei giocatori di andare in ritiro, come ordinato da De Laurentiis, e i fischi del pubblico hanno lasciato il segno in quasi tutti i giocatori, a cominciare da Insigne. Non sembrava il vero Napoli e meno male che Koulibaly ha salvato il risultato su un tiro di Pinamonti destinato in fondo al sacco. Sarebbe urgente un' inversione di tendenza: chissà però se Ancelotti verrà messo in condizione di darla. Probabilmente è stato l' accumulo di fatica dell' E-League a frenare la scalata alla classifica della Roma, che perde la partita e il terzo posto della classifica. La supera la Lazio che vince in casa col Lecce e si attesta al terzo posto, a pari punti con la sorpresa Cagliari, che rimanda a casa la Fiorentina con 5 gol nel sacco. L' Atalanta fa 0-0 a Genova con la rinata Samp di Ranieri, con tante recriminazioni da parte di Gasperini. di Luciano Moggi

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