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Cristiano Ronaldo, Luciano Moggi: "Juventus, serve una prova di forza", il consiglio a Sarri

Davide Locano
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Prima o poi doveva capitare e già c'erano stati segnali poco incoraggianti nei precedenti scontri casalinghi con Bologna e Genoa, quando il successo con il minimo scarto era arrivato solo nel finale e con un po' di fortuna. Questa volta la fortuna, però, non ha aiutato e il Sassuolo ha costretto al pareggio una Juve pasticciona, lenta e anche sprecona, nonostante al suo cospetto ci fosse una delle difese peggiori del campionato (25 i gol subiti). È vero che ai bianconeri è mancato un rigore per una trattenuta plateale in area su De Ligt, ma comunque non avrebbero meritato la vittoria per il gioco messo in mostra. Leggi anche: Cristiano Ronaldo, umiliazione al Pallone d'Oro: "Era candidato?" La squadra di Sarri ha pareggiato contro avversari giovani ed inesperti, anche se di una certa qualità, mancanti tra l' altro del loro miglior giocatore (Berardi) e con l' esordiente Turati, portiere di 18 anni, a difendere i pali. Avversari che, seguendo gli insegnamenti del mister De Zerbi, hanno saputo mettere in mostra quanto meno il coraggio di imporre il loro gioco, non riuscendo completamente nell' intento soltanto per la palese inferiorità di livello rispetto ai campioni di cui dispone Sarri. Il Sassuolo ha giocato comunque meglio della Juve nel primo tempo e l' ha spesso sorpresa, come al 23' con Boga, che è andato in gol per il pareggio beffando Buffon con un pallonetto degno del miglior Maradona. Poi addirittura il vantaggio, all' inizio della ripresa, di Caputo che ha approfittato di un pasticcio tra Cuadrado, De Ligt e Buffon. Veramente degni di elogio questi ragazzi che, senza timori reverenziali, hanno approcciato la gara con tanta voglia di giocare, al contrario dei bianconeri che pensavano evidentemente di avere a che fare con una squadra facilmente addomesticabile. Sarri, invece, probabilmente non ha valutato con attenzione lo stato di forma dei suoi, visto che a salvarsi sono stati soltanto Bonucci, Bentancur e Dybala. E questa volta neppure Dybala è riuscito nel miracolo di ricomporre i cocci: a lui comunque va il merito di aver cambiato la partita dal suo ingresso in campo e aver provocato il rigore di Ronaldo che ha riportato le squadre in parità. Non c' è dubbio che in questo momento Paulo, in coppia con Higuain, sia la migliore soluzione per il reparto avanzato bianconero. Non si capisce quindi perché debba andare in panchina lui e in campo Higuain, per poi andare a sostituire quasi sempre proprio Gonzalo durante la gara, con il risultato magari di demotivare entrambi. Si può anche capire quanto sia difficile per un allenatore mandare in panca Ronaldo o sostituirlo durante la gara. Quando però la forma non è pari alla fama occorre anche una prova di forza per stimolare il campione che in questo momento stenta, giusto per non farlo sedere e anche per fargli capire che in campo devono andare i più in condizione. In questo momento, anche per effetto di questi continui cambi, il gioco latita e soprattutto non si intravede l' identità di squadra: ad esempio non si sa quali siano i centrocampisti titolari nè cosa dovrebbe fare il trequartista. Sta a Sarri spiegarlo, non a chi scrive, ma gli stessi giocatori in certi momenti sembrano confusi al pari di chi vede le partite. L'Inter, grazie ai due gol dello scatenato Lautaro, prevale a S. Siro sulla Spal e balza in testa alla classifica. Con un primo tempo eccezionale mette al sicuro il risultato e mostra la grande intesa esistente nel duo d' attacco Lautaro-Lukaku. L'argentino, che con la grinta tipica di un difensore va a rubare palla agli avversari andando poi a segno; il belga, meno goleador, ma certamente prezioso nel creargli spazi e palle invitanti. Si intravede insomma la mano di Conte che ha portato i nerazzurri a vincere 12 partite nelle 14 giornate. Sarà un bel vedere con le due a contendersi il titolo con metodi di gioco diametralmente opposti: l' Inter per primeggiare dovrà continuare a vincere sfruttando sempre il gioco corale della squadra; la Juve invece continuerà a vincere sempre con le grandi giocate dei suoi campioni, a dispetto del bel gioco che vorrebbe Sarri. Il Napoli è in crisi, va ko al S. Paolo col Bologna sotto i fischi dei tifosi come mai era successo. Perde le staffe Ancelotti e porta tutti in ritiro quando lui stesso si era detto contrario al ritiro promosso dal presidente De Laurentiis: c' è indubbiamente confusione nell' ambiente. Si riprende immediatamente l' Atalanta che va a vincere in casa del Brescia riportandosi al quinto posto. Domina e vince con merito la Roma a Verona, mentre dà spettacolo la Lazio con l' Udinese (3-0) con Luis Alberto suggeritore e Immobile goleador: ancora due reti per Ciro che lo confermano capocannoniere con 17 reti. di Luciano Moggi

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