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Il Milan abbraccia Ibrahimovic e spera... I big che hanno trionfato in Europa di ritorno dall'America

Marco Rossi
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 Il ritorno nella Milano rossa e nera dopo 7 anni, 3 ore impegnate tra visite mediche e idoneità: 7 per 3 fa 21, e siccome Zlatan Ibrahimovic è un tipo preciso, oltre che deciso, ecco che il prodotto della moltiplica finisce dritto sulla maglia rossonera che vestirà nei prossimi sei mesi, forse nei prossimi 18, si vedrà. È quello che scrive Libero in edicola venerdì 3 gennaio. Uno come Zlatan è pezzo unico e fa storia a sè, ricorda Davide Gondola, ma ci sono precedenti incoraggianti, per lui e soprattutto per il Milan. Altri grandissimi del calcio europeo e mondiale, specie nella prima era della lega americana (la Nasl, quella per intenderci dei Cosmos di Pelè e Chinaglia) si erano imbarcati sul volo di ritorno in età agonistica già vetusta e hanno fatto in tempo a lasciare ancora il segno. Qualcosa - a tutti quanti - dovrebbero dire i nomi di Johan Cruijff e di Franz Beckenbauer, i Messi e i Ronaldo del calcio continentale degli anni '70. Per approfondire leggi anche: Zlatan Ibrahimovic, il Milan è avvisato Entrambi seguirono il richiamo del dollaro, entrambi rientrarono in patria rispettivamente a 34 e 35 anni: Cruijff giocò due anni nel suo Ajax tenendo a battesimo tale Marco Van Basten e un' ultima stagione - orrore! - con i rivali del Feyenoord, ha vinto tutti e tre i campionati con aggiunta di due Coppe nazionali. E Kaiser Franz, accolto dall' Amburgo, chiuse alla grandissima con la Bundesliga 1981/82, trampolino per Magath e compagni verso il trionfo nella Coppa dei Campioni seguente. E Ruud Krol, ve lo ricordate? Era già a fare cassa in Canada quando il Napoli lo scelse - a 32 anni - come primo straniero alla riapertura delle frontiere: nessun "titolo", ma sì quattro stagioni di leadership, di rendimento degno della sua classe. Nell' era moderna, invece, proprio il Milan richiamò da New York Roberto Donadoni, che anche da alternativa contribuì allo scudetto zaccheroniano del 1999.

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