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F1, Schumi frustrato

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"Volevo aiutare la Ferrari"

Dario Mazzocchi
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Ha confessato di essere triste e pure frustrato, perché voleva aiutare la Ferrari e correre al Gp di Valencia in programma questo week end. Ma non ci è riuscito e Michael Schumacher, nel corso di una conferenza stampa all'Hotel Intercontinental di Ginevra, non ha nascosto il suo dispiacere. “Esprimo il mio grande rammarico ma voglio ringraziare tutti i ragazzi del team Ferrari”, ha detto Schumi. “Mi è dispiaciuto molto non poter completare il programma che ci eravamo proposti. Grazie a tutti i tifosi che mi hanno dato un grandissimo supporto, molto più di quello che mi aspettavo”, ha proseguito il sette volte campione del mondo. “E' un momento tragico, sono triste e frustrato. Non era mia intenzione tornare in Formula 1, ma volevo solo aiutare la Ferrari e i miei amici”. I problemi al collo - A bloccarlo sono stati i problemi al collo, che hanno costretto il 40enne a fare marcia indietro: "La situazione è questa, le circostanze non si possono cambiare. Sono stato chiamato a sostituire Felipe Massa e l'ho fatto con motivazioni, entusiasmo e impegno. Purtroppo, non ho potuto portare a termine il progetto". Il fattore tempo - Un altro fattore che ha giocato contro è stesso quello del tempo, ce n'era pochissimo a disposizione, “nessuno poteva prevedere l'incidente di Felipe in Ungheria. Solo quando si prova una monoposto di Formula 1 in pista si hanno certezze, solo sulla pista si ha la certezza di poter proseguire oppure no, solo vedendo le sollecitazioni sul collo si poteva dare una risposta positiva e negativa, non potevamo fare diversamente”. Tentativo inutile - “Ci abbiamo provato – ripete il Kaiser -, abbiamo fatto tutto il possibile ma non ha funzionato, non ero nella condizione idonea per guidare”. "La Ferrari ed io eravamo d'accordo, ero pronto a sostituire Felipe. Ma tutti sapevamo che a febbraio avevo avuto un incidente in moto, il mio medico mi aveva detto che dopo la sollecitazione in pista sarebbero potute arrivare risposte negative".

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