Un uomo che ha vinto tutto per provare a vincere tutto. Wesley Sneijder alla Juventus non è più un mistero, anzi: più i giorni passano, più assume i contorni nitidi di una certezza. L’accordo con il calciatore è ai dettagli: l’olandese rinuncerà ai 6 milioni che guadagna al Galatasaray (anche se il passato è d’obbligo, visto che i turchi non pagano gli stipendi da tre mesi) per accettare i 4,5 stagionali offerti dalla Juventus (stessa cifra percepita da Tevez). Diciotto mesi di contratto, ma non è da escludere un’opzione per un altro anno. Resta da abbassare le pretese del Gala, che però deve fare i conti con una situazione economica difficile: ecco perché i 20 milioni della clausola di rescissione non valgono più nulla, i turchi si accontenterebbero di 8 (cioè la cifra pagata all’Inter per il giocatore due anni fa). Troppo per la Juve che, forte della volontà del giocatore, è convinta di abbassare ulteriormente la cifra e chiudere a breve. Con Sneijder, Allegri avrà finalmente il trequartista che ben si sposa con il 4-3-1-2. Dietro le punte, muovendosi tra le linee, l’olandese dovrà sfornare fantasia e assist, ma anche assicurare reti pesanti: in una Juve apparsa fin qui Tevez-dipendente in zona gol (il 57% delle reti bianconere in tutte le competizioni porta la firma dell’Apache), avere un calciatore in più che vede bene la porta (25 centri in Turchia) non è cosa da poco. Ma Sneijder è apprezzato dalla nomenklatura bianconera anche per la sua duttilità tattica: l’olandese potrebbe essere impiegato anche come interno di centrocampo con un ritorno al 3-5-2, oppure sulla linea dei 3 in un ipotetico 4-2-3-1, come accadeva nell’Inter. Di certo, con Sneijder Allegri avrà la possibilità di sperimentare diverse innovazioni tattiche, senza correre il rischio di toppare. E l’olandese potrà far rifiatare i big in campionato. L’ex Inter sarà arruolabile solo in A, visto che in Europa ha già indossato la maglia del Gala, ma questo non è avvertito come un grosso problema: nella passata stagione, l’eliminazione in Champions - proprio per mano di Sneijder - arrivò anche per via dell’utilizzo insistito dei pilastri della squadra, come Pogba e Vidal. Per questo, la Vecchia Signora a gennaio non si limiterà ad aggiustamenti temporanei, come nelle scorse sessioni invernali di mercato, ma proverà a inserire in organico giocatori importanti che possano essere garanzie anche per il futuro. Obiettivo costruire non una, ma due Juve: una panchina lunga che permetta di far ruotare spesso gli uomini in campo, senza far scendere il tasso tecnico. Possibile, ora che la Juve ha incamerato dalla Champions un ricco tesoretto da 60 milioni; necessario, visto il testa a testa con la Roma che si prospetta in campionato e vista la convinzione di poter fare strada in Champions. Sneijder è il primo tassello, seguito subito da un altro, Rolando: la trattativa fa passi in avanti (offerta bianconera da 700.000 euro per il prestito, più 6 milioni per il riscatto) e l’accordo si farà. Con Barzagli fuori causa, in difesa è possibile un altro colpo: Rugani è prenotato per giugno, a gennaio si studiano le mosse per Savic e Chiriches. In avanti, Zaza e Berardi per ora restano a Sassuolo, ma non è escluso che il primo possa arrivare in bianconero adesso, soprattutto se Giovinco dovesse partire e se l’affare con Shaqiri (conteso con Inter e Liverpool), non dovesse concretizzarsi. Per la porta, Neto, che non rinnoverà con la Fiorentina, a giugno prenderà il posto di Storari come vice Buffon. Nel frattempo, la squadra si è allenata a Vinovo in attesa dell’Inter: si sono rivisti Caceres e Marrone. di Francesco Paolo Giordano
