Oltre ad essere due tra i club più ricchi al mondo e ad avere alla presidenza due sceicchi per giunta imparentati, ora le faraoniche società Paris Saint Germain e Manchester City, rischiano di essere accomunate da una comune sanzione economica per il fair play finanziario. Secondo la Bbc, la Uefa starebbe per penalizzare pesantemente il club di Mansour Bin Zayed (City) e quello di Tamim Al Thani (Psg) per aver violato le norme. Il fair play finanziario consente uscite dalla casse limitate che i due club avrebbero ampiamente superato per entrare nell'élite del calcio europeo. La maxi stangata - Certo, per i due Buisiness man del calcio moderno una multa non ha molta importanza, ma in questo caso si parla di un'ammenda da 60 milioni di euro e di altre sanzioni accessorie. In pratica il costo di un top player. Una reale possibilità che potrebbe essere evitata solamente trovando in tempi rapidissimi un accordo con la Uefa. La conferma delle sanzioni potrebbe arrivare entro la fine di questa settimana. Se questo non venisse raggiunto le società dovranno presentarsi a giugno davanti a una commissione che fisserà una sanzione non negoziabile a cui City e Psg potranno appellarsi facendo ricorso alla Corte arbitrale. Le altre sanzioni - Oltre alla sanzione economica ci sarebbero altre due tipi di sanzioni. La prima riguarderebbe la riduzione delle rose per le competizioni Uefa, quindi Champions League. Ogni club può presentare un elenco di 25 giocatori, mentre nel loro caso si potrebbe scendere a 21 o addirittura a 18. Un danno molto grande per due club che cercano ogni anno di conquistare le coppe internazionali. La seconda invece è quella che limiterebbe il monte salariale dei club, attualmente a 240 milioni di euro, il più alto d'Europa, che non potrà essere aumentato, pena ulteriori sanzioni.