Roma, 19 gen. (Adnkronos) - "La squalifica a vita è una condanna a morte, voglio tornare alle gare. Non al Tour de France, naturalmente, ma mi piacerebbe poter partecipare un giorno alla maratona di Chicago, magari quando avrò 50 anni". Lo ha detto Lance Armstrong nella seconda parte dell'intervista confessione con Oprah Winfrey. L'ex asso del tour de France ha detto che questa è una delle ragioni per cui ha deciso di ammettere dopo anni di essersi dopato, ma ha anche detto di essere convinto di "meritare una sospensione di sei mesi" come altri atleti. Il ciclista statunitense, parlando poi dell'ex moglie Kristin, ha sottolineato come fosse l'unica che sapeva e proprio lei gli propose un aut aut sul suo ritorno alle gare nel 2009. "Chiesi la sua benedizione. Me la diede ma solo se avessi corso senza imbrogliare. Ebbe la mia parola. E così ho fatto". Armstrong ha poi aggiunto che il momento più umiliante è stato "quando mi sono dimesso dalla fondazione Livestrong" e ha detto che ha preso la decisione di confessare per i suoi figli, in particolare Luke, 13 anni. "Ho detto a Luke, ed erano presenti anche le gemelle di 11 anni: 'Ascoltate ci sono tante domande sul fatto che vostro padre abbia usato il doping. Ho sempre negato, mi sono sempre difeso, ho sempre dato battaglia. Lo avete visto con i vostri occhi. E' il motivo per cui avete fiducia in me. Ecco, non difendetemi piu". Luke mi ha risposto: Ti voglio bene, sei mio padre. Questo non cambiera' niente", ha aggiunto Armstrong con gli occhi lucidi che poi parlando di sua madre, ha aggiunto "è a pezzi". E un giorno dopo la confessione pubblica Hollywood ha già un film in cantiere sull'ascesa e la caduta del ciclista. Lo riferisce il sito 'Deadline.com', spiegando che ieri la Paramount ha acquistato i diritti cinematografici di un libro che sta per essere pubblicato, dal titolo 'Cycle of Lies: The Fall of Lance Armstrong', scritto da Julie Moncur, giornalista del 'New York Times' che ha seguito il ciclista per oltre un decennio.