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Juve, la squadra di Sarri spende troppo: il monte ingaggi tocca quota 250 milioni

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Fabrizio Biasin
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La premessa è d'obbligo: per fortuna oggi torna la serie A così la smetteremo di parlare della Coppa Italia che, sì, ci ha divertito, ma ci ha pure portato ad amplificare i problemi di questo e quel club come non mai. La Juve, per dire. Abbiamo massacrato l'allenatore, i dirigenti, la proprietà e, oggi, tocca ai giocatori. Perché - come dicono quelli bravi - «in campo ci vanno loro». E pure in banca, vanno. Ecco, qui ci facciamo gli affari altrui e spulciamo gli ingaggi dei bianconeri, notoriamente i più "abbondanti" della serie A, la qual cosa è normale - del resto a Torino stravincono da un decennio -, ma non così tanto se si valuta il rapporto spesa/resa. Partiamo dal fondo. Il meno pagato del gruppone è, ovviamente, Pinsoglio. Un giorno celebreremo la figura mitologica del "terzo portiere", colui che non gioca mai ma sta in gruppo e prende - in questo caso - 300mila euro netti di ingaggio. C'è decisamente di peggio. Un grandino più su ecco Buffon, ovvero il migliore dei bianconeri nella finale di Coppa Italia: porta a casa 1,5 milioni netti. Sopra super Gigi, tocca a Demiral (1,8 milioni), quindi Bentancur (2,5 milioni). E qui ci fermiamo perché salta all'occhio un fatto: i giocatori che fin qui hanno reso di più, sono quelli che incassano meno. E sarà certamente un caso, ma la cosa fa impressione se paragonata agli ingaggi dei più "fortunati". Eccoli: Ronaldo mette in tasca 31 milioni netti, per lui vale un discorso a parte perché nello stipendio è compresa anche la quota «con me in squadra vi arriva più grano». Vero è che a quelle cifre bastano anche solo due partite giocate male (le ultime due, per dire) per far storcere il naso a buona parte dei tifosi.

 

 

Secondo posto del podio per De Ligt, 8 milioni e prestazioni fin qui appena sufficienti. Il ragazzo è giovane, si farà. Quindi Higuain, l'attaccante da 7,5 milioni netti che la Juve ha provato a vendere l'estate passata: è rimasto, è partito bene, si è bloccato (5 gol in campionato, 8 totali). Passi Dybala, che guadagna 7,3 milioni e ora ne vorrebbe il doppio, ma cosa vogliamo dire dei mega-parametri zero Ramsey e Rabiot? I due portano a casa 7 milioni netti a testa e per un motivo (il primo deve fare i conti con diversi guai fisici) o per l'altro (il secondo gioca, ma quasi mai bene) sono pure loro sul banco degli imputati. E ancora: Pjanic "vivacchia" e porta a casa 6,5 milioni, Khedira è sempre ko e arriva a 6. Morale: non esiste corrispondenza tra resa sul campo e cifra in calce al cedolino. Soprattutto, impressiona il totale dei milioni che il cassiere dei campioni d'Italia sgancia in stipendi alla fine dei 12 mesi: circa 131 milioni al netto, più o meno 223 al lordo. Un'enormità. Ok, è vero, stiamo facendo dell'inutile retorica, ma bisogna dire le cose come stanno: quelle cifre non contemplano "il piazzamento", quantomeno in ambito nazionale. Questa è la condanna di Sarri, Paratici e Nedved: devono vincere lo scudetto per sentirsi dire «avete fatto solo il vostro dovere», viceversa saranno guai. Poi, certo, c'è la Champions: quella sì azzererebbe ogni genere di sciocca considerazione su stipendi e numeri vari. Tocca attendere agosto e chissà: magari alla fine questo pezzo da ragioniere-impiccione finirà col perdere di senso

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