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Alessandro Matri e la previsione sul futuro dei bianconeri: "Superiori a tutti, la Juve vincerà per anni"

Giulia Stronati
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Gli scarpini sono stati appesi al chiodo durante il lockdown, ma Alessandro Matri, 35 anni, non ha rimorsi: «A Brescia le cose non sono andate come mi aspettavo: speravo di arrivare a quota 100 gol in A, ma non mi lamento. Sono contento della carriera che ho fatto, ora mi godo le vacanze con la mia compagna (la showgirl Federica Nargi, ndr) e le bimbe (Sofia di 4 anni e Beatrice di 15 mesi). Con le partite tutti i giorni il campo un po' mi manca, ma zero rimpianti».

La rivedremo in panchina o come direttore sportivo?

«Farò entrambi i corsi per capire il ruolo più adatto, non ho ancora le idee chiare. Sicuramente rimarrò nel calcio».

In attesa di una decisione le facciamo indossare i panni di opinionista per Libero. Pronto?

«Prontissimo».

Partiamo da una sfida speciale per lei: Sassuolo-Juve. Dopo aver steso la Lazio i neroverdi possono fare il bis?

«Stanno giocando un grande calcio. Merito dell'ottimo lavoro fatto da De Zerbi in questi 2 anni. Fisicamente vanno forte, inoltre mentalmente sono senza pressioni e galvanizzati dalle ultime vittorie. Possono dar fastidio anche alla Juve...».

In caso di scivolone bianconero si potrebbero riaprire i giochi scudetto?

«Direi di no. La Juve è superiore e il suo ciclo è destinato a durare ancora a lungo. Le avversarie si sono avvicinate, ma il gap non verrà colmato nel giro di un anno. Quella bianconera è una società avanti anni luce rispetto alle altre come testimonino lo stadio di proprietà fatto 10 anni fa e ora la Squadra B. Poi basta guardare le rose: la Juve può contare su 24 titolari. La Lazio, che stava facendo un campionato straordinario, giocando ogni 3 giorni ha pagato dazio».

Questa Juve vince ma non convince: i tifosi si aspettavano di più da Sarri...

«Per vedere i frutti del lavoro di Sarri sul piano del gioco serve un anno di assestamento. Detto questo, con tanti campioni è difficile replicare l'organizzazione che avevano le sue squadre precedenti. I grandi giocatori vivono di giocate singole e il loro individualismo destabilizza gli schemi...».

Chi invece sta stupendo per la bellezza del gioco proposto è proprio il Sassuolo del suo ex tecnico De Zerbi. Se lo aspettava così in alto?

«Sì, perché ha una idea chiara di calcio. Sta dimostrando tutto il suo valore e in futuro può sicuramente arrivare ad allenare una big. I suoi pregi? Tatticamente è maniacale, non lascia nulla al caso. Poi sa farsi voler bene dal gruppo: De Zerbi è una persona schietta, dice sempre le cose in faccia».

Nel Sassuolo quest' anno è esploso Boga che piace al Napoli. Merita di fare il grande salto?

«Jeremie ha qualità uniche. Raramente ho visto uno con le sue doti, così veloce e bravo tecnicamente. Chi lo prende fa un grande colpo».

Passiamo all'Inter di Antonio Conte: insieme avete vinto 2 scudetti alla Juve. Si aspettava potesse trovare queste difficoltà a Milano?

«Certe critiche sono eccessive. Il mister ha iniziato alla grande. L'Inter ha fatto un'andata strepitosa e fino a marzo ha tenuto testa alla Juve. Poi con gli infortuni sono emerse le distanze: l'Inter in panchina non ha molte alternative...».

E infatti Conte invoca acquisti di spessore per la prossima stagione. Farebbe bene Zhang ad accontentarlo?

«Conte è l'uomo giusto per un club che vuole tornare in alto. La sua voglia di vincere è altissima e penso che col club troverà un punto di incontro».

A proposito di grandi tecnici: che effetto le fa vedere Max Allegri senza squadra?

«Fa strano non vederlo in panchina. Si è preso un anno sabbatico, ma a settembre lo rivedremo in pista. Per capacità e bravura ambisce a vincere la Champions e necessità di una squadra forte».

Tipo il Psg...

«Lo vedrei bene, anche perché un'esperienza all'estero è sempre stata nei suoi pensieri. La sua bravura nel gestire tanti campioni sarebbe l'ideale».

E all'Inter?

«Uno come Allegri si adatta benissimo in tutte le situazioni...».

Lei ha avuto entrambi. In cosa si somigliano Conte e Allegri?

«Non hanno molti punti di contatto. Conte ti trascina con il suo carisma: riesce a trasmetterti la sua cattiveria e voglia di vincere sempre. Allegri invece è bravissimo nel tenere sereno il gruppo, gestendo uno spogliatoio affollato di campioni».

Nei mesi scorsi ha giocato con Tonali: serve di più a Inter o Milan?

«Sandro ha dimostrato di poter giocare ad alti livelli e ha la testa giusta. Per caratteristiche lo vedrei meglio nel 3-4-1-2 interista, perfetto per fare uno dei due a metà campo».

Infine una curiosità: chi è il nuovo Matri?

«Raspadori del Sassuolo. Può fare una bella carriera».

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