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Ferrari, la bomba di Giorgio Terruzzi: spy-story, la talpa a Maranello che ha rovinato la nuova monoposto

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Dietro alla crisi della Ferrari in Formula 1, crisi rovinosa e macroscopica, ci sarebbe una spy-story. Spionaggio industriale ad altissimi livelli. Una talpa a Maranello, insomma. Una vera e propria bomba, sganciata da uno che il circus lo conosce come le sue tasche: Giorgio Terruzzi, che ne ha parlato al Corriere della Sera. La spy-story inizia dopo la vittoria di Charles Leclerc a Monza nel 2019: un motore troppo potente, secondo la concorrenza. Insomma, la Ferrari probabilmente aveva scoperto come sfruttare una zona grigia del regolamento. Ma la Fia è venuta a saperlo. E come? "Nell'autunno scorso una chirurgica operazione di spionaggio industriale prese corpo, innescata da un team antagonista della Ferrari con la complicità di qualcuno che della Ferrari conosce i risvolti più segreti. Ad ammetterlo - spiega Terruzzi - è un tecnico della Federazione Internazionale (Fia) che pretende anonimato mentre racconta come l'indagine federale proprio su istigazione di un team prese il via".

 

Un retroscena clamoroso. Una bomba sul circus che spiega il dramma sportivo in cui è precipitata la Ferrari. E lei soltanto. Già, perché la stessa Fia è consapevole del fatto che tutti i motoristi in Formula 1 operino oltre i limiti consentiti, le zone grigie appunto, che non sono neppure punibili: si pensi infatti all'accordo segreto raggiunto tra Ferrari e Fia. Qualcosa non andava, quel qualcosa è stato "fermato" ma non c'erano gli estremi per la squalifica. Resta l'evidenza che le informazioni fatte trapelare dalla talpa in Ferrari sono servite per imporre a Maranello il "compromesso segreto" che ha azzerato una serie di sviluppi sui quali si basava l'attuale monoposto. I guai aerodinamici della vettura, infatti, sono il frutto di quell'accordo, sottolinea Terruzzi. E ancora, spiega come molte altre squadre vivano nel sospetto, in primis la Mercedes: anche il loro, di motore, è troppo potente. "In ballo c'è la credibilità dell'intera F1", scrive Terruzzi: già, perché ad ora a pagare è soltanto la Ferrari. Ma per una "vendetta" servirebbe un'altra talpa...

 

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