Cerca
Logo
Cerca
+

Andrea Pirlo, Fabrizio Biasin: il suo problema si chiama umiltà. Consigli da Bar Sport per il 10° scudetto consecutivo della Juve

Fabrizio Biasin
  • a
  • a
  • a

Il problema di Andrea Pirlo si chiama umiltà. Mica quella del tipo “io mi sento più fico di te”, per carità. Qui parliamo di “umiltà tattica”. Cioè, capiamoci: è normale che uno dei più grandi centrocampisti di tutti i tempi ambisca a uno stile di gioco che vada oltre l’antico 4-4-2 di Ranieri (che pure, oh, porta ancora frutti succosissimi), ma è meno normale che il tecnico della Juventus non valuti vie di mezzo che non siano l’assalto alla diligenza. 

Le prime partite della Juve pirlesca dicono che i bianconeri sono un’armata totalmente senza equilibrio. Attaccano molto, subiscono moltissimo. Provano a recuperare la palla nell’area avversaria, ma se non ci riescono regalano agli avversari praterie in puro stile far west.  Si affidano ai maroni dei due centrocampisti centrali, ma se quelli perdono la bussola (e giocoforza la perdono) sono cavoli acidi. Andrea Pirlo sta portando avanti un’idea di calcio modernissima, interessante e parecchio ambiziosa, al momento pure troppo. Potrebbe funzionare in un impianto assai rodato e con centrali di prima fascia, non in questa Juve in costruzione e limitata dagli assenti. 

 

Per intenderci, al momento la scelta “modernissima” rischia di trasformarsi in uno sciocco autogol (ci sarà un motivo se i bianconeri hanno reso di più in 10 contro 11 o quando – vedi match contro il Verona - gli avversari si sono ritrovati senza un punto di riferimento in attacco).  Sapete quante panchine in serie A abbiamo noialtri? Ben zero. E, quindi, non ci permettiamo di dare lezioni a un campione del mondo, ma consigli da Bar Sport sì: provare a consegnare alla Juventus il decimo scudetto filato significa mettere da parte la propria, ambiziosissima idea di calcio (“tutti suuuuu!”) per far prevalere la logica del pragmatismo. Quella che ha permesso a Conte di vincere tanto, ad Allegri anche di più e che ha consentito a Sarri di portare a casa uno scudetto che sarà anche stato “brutto da vedere”, ma pesa come tutti gli altri.

Dai blog