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Sebastian Coltescu, il dramma del quarto uomo di Psg-Basaksehir: prima del "negru", il divorzio e la morte dei genitori

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L'uomo del giorno è Sebastian Coltescu, arbitro romeno quarto uomo della gara di Champions League tra Psg e Basaksehir. Una sua frase rivolta al direttore di gara suo connazionale ha scatenato le proteste della panchina turca e la conseguente decisione di entrambe le squadre di lasciare il campo. Decisione storica. Coltescu ha definito "nero" il camerunense Webo, per far capire all'arbitro chi espellere. Demba Ba, in panchina, ha inveito: "Perché lo chiami neg***o?". In realtà avrebbe usato il termine "negru", in romeno, che non ha connotazioni razziste. Ma la spiegazione data a Ba, "intendevo black guy", è una pezza peggiore del buco. "Perché non dici anche white guy", l'ha contestato l'attaccante senegalese, da sempre in prima fila contro il razzismo nel calcio. 

"Chi mi conosce sa che non sono razzista", si è difeso Coltescu. Per lu si chiude qui un 2020 drammatico, in cui ha dovuto affrontare il divorzio dalla moglie dopo 13 anni di matrimonio e la morte di entrambi i genitori. Ma il 43enne ingegnere di Craiova rischia anche di verde compromessa la propria carriera internazionale, conquistata in patria grazie alla "fama di duro". E ora che la stampa sta scavando nella sua storia personale, emerge un altro dato terribile: 12 anni fa avrebbe cercato il suicidio. per "presunte delusioni amorose e invidie professionali", spiega la Gazzetta dello Sport.

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