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Che tempo che fa, Fabio Fazio e la gaffe con Pelè: "Ma è vero che il fegato...". Gelo in studio

Daniele Dell'Orco
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Non capita certo tutti i giorni di avere la fortuna di poter fare quattro chiacchiere con Pelé. Ma se ti chiami Fabio Fazio e conduci un programma (Che tempo che fa) che va in onda sulla tv di Stato, e che ti permette di dispensare assegni in bianco, la fortuna ti sorride più spesso. Il problema è che alla fortuna ha voltato le spalle lui, Fazio, che è riuscito a trasformare i 20 minuti circa di chiacchierata con O Rei in un'agonia. Il debutto è shock, con Fazio che chiede a Pelé: «Vero che suo padre Dondinho gli ha sempre detto che nella vita ci vuole fegato?».

 

 

 

La Perla Nera, forse assistito da una traduzione fin troppo letterale, fa così involontariamente riferimento al "fegato spappolato" cantato da Vasco Rossi e disintegrato dal suo ex compagno di Nazionale Mané Garrincha, e risponde: «Serve il fegato buono specie per chi beve molto, perché se funziona male funziona male anche il cuore». Lo studio, già svuotato dal Covid, resta di ghiaccio. Poi Fazio, tra balbettii, frasi di circostanza, retorici ammiccamenti e tentativi di coinvolgere un signore di 80 anni, che dalla sua villa di Santos si sente sempre più disorientato, inizia un panegirico sull'infanzia di Edson Arantes do Nascimiento come fosse un personaggio di Dickens: «È vero che da bambino giocava con palla di stracci? Come è riuscito a crescere in povertà?» etc.

 

 

 

In realtà, pur essendo di umili origini, Pelé non è cresciuto in una favela, ma nella tranquilla cittadina di Bauru, dove suo padre, Dondinho, oltre ad essere un discreto calciatore lavorava come impiegato. Non a caso, come sottolinea più volte lo stesso Pelè, suo papà insisteva nel ripetergli «di non pensare di essere migliore degli altri», perché era più bravo a giocare a calcio, ma pure perché c'erano parecchie persone che versavano in condizioni peggiori. Altra freddura, la battuta che segue la curiosità sul suo nome, Edson: «Come Thomas Edison, perché in quell'anno portò la luce, a me piace pensare che abbia inventato la lampadina per farci vedere Pelé». L'ha ripetuto due volte, ma nulla, O Rei non muove neanche un muscolo. Tra intermezzi imbarazzati, frasi di circostanza e coinvolgimento pari a zero, più che i morsi della fame, a parlare con Fazio il povero Pelè avrà patito il freddo polare.

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