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Euro 2020, sfregio a Enrico Letta: l'Italia non si inginocchierà contro l'Austria. Salvini: "Non si dica che sono razzisti"

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Parecchio aveva fatto discutere la Nazionale italiana "spaccata" sul gesto simbolico di inginocchiarsi per sostenere l'iniziativa del movimento americano Black Lives Matters. Prima del fischio d'inizio di Italia-Galles, domenica 20 giugno, sei giocatori azzurri avevano deciso di rimanere in piedi, sollevando da subito forti polemiche. Tra chi sosteneva che il gesto fosse quasi obbligato e chi invece, come il presidente della Figc Gabriele Gravina, preferiva lasciare la libertà di decisione alla squadra. "Noi non imponiamo nulla, noi lasceremo liberi i nostri ragazzi", aveva detto il numero 1 della Figc. E infine, gli Azzurri la decisione l'hanno presa: "A Wembley resteremo in piedi come gli austriaci". 

 

 

Posizione che dovrebbe quindi restare definitiva anche per i prossimi incontri e che evita comportamenti diversi all'interno di una rosa che deve traspirare unità, piuttosto che divisione. La decisione, presa in modo unanime, ha trovato anche il plauso di Carlo Ancelotti: "Non è fondamentale inginocchiarsi per qualche secondo. Non si risolve la questione. Il tema vero è educare le nuove generazioni alla questione del razzismo che è ancora presente nelle nostre società", ha detto il neo-tecnico del Real Madrid a il Giornale. In fin dei conti, Gravina era stato chiaro sin dall'inizio: "Poniamo in essere ogni attività contro ogni forma di razzismo. Questo non può essere frutto di imposizione, ognuno assume le sue convinzioni attraverso le sue sensibilità più o meno tangibili". 

 

 

Posizione opposta di quella espressa dal segretario del Partito democratico Enrico Letta che, a poche ore dall'episodio, aveva commentato: "Vorrei fare un appello ai nostri giocatori: che si inginocchino tutti, perché francamente l'ho trovata una scena pessima. Se si mettono d'accordo sugli schemi di gioco - ha detto Letta a Otto e mezzo su La7 - si mettono d'accordo anche su quello...". Ha presto invece liquidato la questione il leader del Carroccio Matteo Salvini, che ha così commentato la vicenda: "Quelli che stanno in piedi perché vogliono giocare a pallone non devono essere additati come razzisti o omofobi o altro. Se uno vuole stare in piedi sta in piedi, se vuole stare in ginocchio sta in ginocchio, l’importante è che vincano. Ho altro di cui occuparmi". Tra inginocchiamenti e stadi colorati "arcobaleno", gli incontri di Euro2020 assumono un'accezione più politica che mai. 

 

 

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