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Juventus, conti in rosso: servono 400 milioni per andare avanti. Per CR7 il destino è segnato?

Tobia De Stefano
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Un aumento di capitale da circa 400 milioni per andare avanti. La notizia girava da tempo, e sicuramente la pandemia ha accelerato l'operazione, ma i particolari rilevati ieri dal sito Calcio e Finanza sul pool di banche- da Mediobanca fino a Uni credit e Banca Imi- che sono a lavoro per assicurare nuova liquidità alla Juventus vuol dire che la ricapitalizzazione dovrebbe essere conclusa entro la fine dell'anno. Non si tratta di nomi nuovi per gli ambienti finanziari bianconeri. 

 

Mediobanca e Unicredit, insieme a Goldman Sachs e Bnp Paribas, avevano fatto parte del consorzio di istituti di credito che aveva organizzato l'aumento di capitale da 300 milioni di euro del 2019, mentre Banca Imi è lo specialist del club per la Borsa. Finanza a parte perché la Juve che ha come maggiori soci Exor (la famiglia Agnelli) con il 63,8% e il fondo inglese Lindsell Train con l'11,3% - chiede un altro sforzo così importante ai suoi azionisti? La risposta sta nei numeri. Da un lato ci sono i debiti che potrebbero raggiungere a breve quota 550 milioni. La semestrale - tra i 357 milioni di debiti finanziari (inclusi i 175 milioni di Ronado bond, scadenza febbraio 2024) e i circa 90 dovuti agli altri club per le campagne trasferimenti parla di un rosso di 450 milioni. Ma non si tiene conto del secondo semestre e nel secondo semestre dello scorso anno la Juve aveva accumulato un altro centinaio di milioni di debiti. 

Morale della favola: se i costi rimangono pressoché stabili, i ricavi diminuiscono (258 milioni contro i 322 della semestrale dell'anno prima), il debito si fa monstre e le perdite raddoppiano (da 63 a 113 milioni), non resta che tagliare- e in questo caso risparmiare i 58 milioni lordi dell'ingaggio annuo di Ronaldo potrebbe far comodo - o reperire nuova liquidità. Escluse le ipotesi di individuare un nuovo socio o di ricorrere a un prestito convertibilie, la Juve ha deciso di puntare dritto verso un altro aumento di capitale che secondo quanto rivelato nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore dovrebbe aggirarsi tra i 350 e i 400 milioni. 

 

I conti in rosso non riguardano ovviamente solo la Juve, ma con i dovuti distinguo quasi tutte le squadre di prima fascia del campionato. E infatti il mercato langue. L'Inter che sta per concludere la cessione di Achraf Hakimi al Psg per 65 milioni dovrà cercare un sostituto con i nomi di Lazzari, Bellerin, Florenzi e Zappacosta che restano in prima fila. Anche la Roma che con l'arrivo di José Mourinho prometteva fuochi e fiamme deve fare i conti con il bilancio in rosso e infatti sta trattando sul filo del milione per chiudere due operazioni ben incardinate da tempo, quelle che dovrebbero portare nella Capitale il centrocampista svizzero Granit Xhaka e il portiere portoghese Rui Patricio. 

Da segnalare che i giallorossi sareb bero anche sulle tracce di Buyako Saka, 19enne dell'Arsenal che ha ancora 3 anni di contratto con i londinesi, ma è insoddisfatto del minutaggio concessogli da Arteta. Quando ci sono pochi soldi si cerca l'occasione. E allora si guarda nelle rose delle grandi squadre. Per esempio il Barcellona. Tra i giocatori fuori dal progetto di Koeman ci sono anche Philippe Coutinho e Miralem Pjanic. In Italia si parla di Inter per il primo e Juventus per il secondo. Si parla appunto. Perché nei mercati dove circola poca liquidità i saldi arrivano alla fine. E alla fine del mercato manca davvero ancora tanto tempo.

 

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