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Euro 2020, "ora sciacquatevi la bocca". Leonardo Bonucci, lo strepitoso "vaffa" agli inglesi dopo i fischi all'Inno

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Leonardo Bonucci ha rimesso in pista l'Italia con il gol del momentaneo pareggio contro l'Inghilterra nella finale di Euro 2020. La successiva esultanza è quella che rispecchia in pieno il carattere del difensore della Nazionale e che - secondo la Stampa - è stata molta diversa da quella, per esempio, del capo dello stato, Sergio Mattarella. "Le braccia che si aprono proprio come quelle di Mattarella, c'è un attimo, giusto un istante, in cui si potrebbero sovrapporre i due profili e il gesto risulterebbe identico, solo che Bonucci è aggrappato alla balaustra davanti allo spicchio di Italia che salta mentre Wembley sta in silenzio e il capo dello stato è in tribuna e blocca lì lo sfogo, si risiede subito, presidenziale. Bonucci no. Mostra i bicipiti e lì parte il gesto con cui festeggia i gol".

 

 

 

La tipica esultanza del giocatore che fa ogni volta che realizza un gol, "non piace a tutti. Quel dito che gira sulla bocca a mulinello e zittisce gli altri viene spesso considerato aggressivo, ma nella notte in cui partono i buu prima dell'inno italiano, poi domati da gran parte dello stadio, in cui Wembley ruggisce invasa dai senza biglietto, in cui si sente solo l'Inghilterra e la voglia compressa per 55 anni che schiuma senza alcuna possibilità di essere gestita, ci sta. Funziona", sottolinea la Stampa. C'è poi una sorta di parallelo anche con l'ultima vittoria della Nazionale, quella del Mondiale del 2006.

 

 

"Una sorta di déjà vu a Londra, anche allora, a Berlino, l'Italia è andata in svantaggio e anche allora ha pareggiato un difensore, Materazzi, altro non certo amatissimo fino a lì e poi trasfigurato. Bonucci è solo il secondo juventino capace di segnare nella finale di un Europeo, il primo si chiama Platini e lo ha fatto nel 1984, però Bonucci, a 34 anni e 71 giorni, si prende il record del gol più vecchio e in effetti dentro c'è tutta l'esperienza, il vissuto, il passato, le presenze, gli sbagli e le convinzioni. C'è tutto lui, un giocatore che è tutto bronci e aria da duro", che però è stato uno degli artefici di una delle più grandi gioie sportive regalate a tutti gli italiani.

 

 

 

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