Saadi Gheddafi libero dopo le torture e 7 anni di carcere: il sospetto, l'altro figlio del Colonnello si prende la Libia?
Saadi Gheddafi, ex giocatore del Perugia e azionista della Juventus, è stato scarcerato in Libia dove era detenuto con l’accusa di crimini commessi contro i manifestanti nel 2011 e dell’uccisione nel 2005 dell’allenatore di calcio libico Bashir al-Rayani. Il terzogenito del Colonnello Gheddafi era detenuto in un carcere di Tripoli. In passato era stato un calciatore professionista e nel 2003 esordì in Serie A, a Perugia, grazie all’ex presidente della società umbra Luciano Gaucci. L’avventura italiana del terzogenito di Gheddafi durò poco: risultò infatti positivo all’antidoping dopo la sfida Perugia-Reggina. Poi passò all’Udinese e poi alla Sampdoria.
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Nel 2002 la Lafico (Libyan Arab Foreign Investment Company), a capo della quale c’era proprio lo stesso Saadi, acquistò circa 6,4 milioni di azioni della Juventus, pari al 5,31% del capitale. Già a partire dal febbraio 2011, quando la Primavera araba iniziò ad incendiare la Libia, gli Agnelli iniziarono a pensare di riconsiderare l'accordo, ricorda la Gazzetta dello Sport. Il sospetto è che la liberazione di Saadi sia un primo passo verso il ritorno dei Gheddafi al potere in Libia: non lui, ma il fratello Saafi al-Islam Gheddafi, il più accreditato per un ruolo di rilievo nella politica del paese nordafricano.
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Durante la guerra civile libica, nel settembre 2011 fuggì in Niger. Catturato e incarcerato a Tripoli nel 2014. Saadi, ora 47enne, era noto per il suo stile di vita da playboy durante la dittatura di suo padre. Nell’agosto del 2015 venne diffuso un video in cui Saadi veniva torturato dalle milizie islamiche. Il 19 dicembre 2017 la famiglia riferì di aver perso ogni contatto con lui, detenuto in isolamento senza la possibilità di vedere neanche il suo avvocato. Nell’aprile del 2018, la corte d’appello lo ha assolto dall’omicidio di Rayani. Oggi è stato scarcerato.
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