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Jarno Trulli svela i segreti di Monza: "Non sono permessi errori. Ma per me quello era un gp nero..."

Lorenzo Pastuglia
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Il GP d’Italia per lui è quasi sempre stato nero, ma è pur sempre una gara speciale. Il circuito di Monza fatto di velocità e di curve da affrontare all’ultimo, impegnando severamente i freni. A Libero Jarno Trulli, 47 anni, ci racconta i segreti del circuito. Dalle gare della ‘sua’ F1, quella dei motori aspirati, alla lotta odierna Red Bull-Mercedes e Hamilton-Verstappen. Mentre fra poche ore inizia il weekend pre-Gran Premio di Monza.

Trulli, finalmente Monza. Ci racconti i segreti del circuito?
Una pista fatta di lunghi rettilinei e curve da affrontare con basso carico aerodinamico per poi trovare trazione in uscita. Le frenate sono all’ultimo mentre i bloccaggi da evitare, specie su prima e seconda variante. Poi ci sono curve di media velocità come la Prima di Lesmo, l’Ascari e la Parabolica (che questo sabato verrà intitolata a Michele Alboreto, ndr) dove non è facile tenere la macchina. Peraltro non ci sono spazi di fuga asfaltati e l’errore non è permesso, oltre al poco grip. Bisogna fare attenzione.

 

 

Una pista nel cuore di tanti, ma forse non nel tuo…
Monza e Imola per me sono sempre stati due GP neri, dove sono andato sempre forte ma non sono riuscito a conquistare i risultati desiderati. Ricordo però con affetto il GP 2002, quando arrivai 4° dopo essere partito ultimo per un problema al cambio nel giro di ricognizione, o il 5° e il 7° posto con la Toyota nel 2005 e 2006.

Una pista da motore, giusto dire che la Mercedes sia in leggero vantaggio?
Zandvoort era a favore della Red Bull per il suo maggior carico aerodinamico e il passo corto. Monza potrebbe essere dalla parte della Mercedes, ma la pista è molto particolare e le sorprese non sono escluse. Si veda l’anno scorso la vittoria di Gasly su AlphaTauri.

 

 

Dopo la farsa del GP non corso ma comunque conteggiato a Spa, è giusto che vengano cambiate le regole?
Una cosa è sicura: quella gara non si poteva correre! Ai miei tempi abbiamo preso tantissimi rischi, oggi la F1 è più sicura ma la sicurezza è in primis. Il problema è che non c’è un piano B, ma la colpa non è di Michael Masi (direttore corse della F1) che ha semplicemente applicato il regolamento della Fia. Comunque queste regole non vanno bene e andranno ridiscusse.

Sono le giornate del mercato piloti: Bottas in Alfa Romeo, Russell in Mercedes, Albon in Williams. Delle big, quale ha il miglior parco-piloti?
Toto Wolff ha fatto bene a scegliere Russell perché è un talento, e per me Bottas non è da Mercedes. In classifica dico come prime Stoccarda e la Ferrari, poi Red Bull terza e McLaren quarta, dato che Pérez e Ricciardo non sono a livello di Verstappen e Norris.

Giovinazzi rischia il volante Alfa Romeo. Si parla di Guanyu Zhou dell’Academy Alpine e pilota in F2, secondo te merita di essere riconfermato e se sì perché?
Antonio merita di rimanere. Poteva sì fare meglio, ma ha fatto belle gare e ha avuto tanta sfortuna. Quando la sfortuna ti prende nel momento sbagliato, poi ti manca sempre qualcosa. Si veda a Zandvoort domenica scorsa per la foratura di uno pneumatico o i pit-stop sfortunati di Sakhir e Barcellona. Si dice che è in ballottaggio con Guanyu Zhou, che porterebbe sponsor cinesi per 30 milioni di euro? Purtroppo al giorno d’oggi i soldi fanno la differenza e i procuratori possono garantirsi un sedile, non è più come una volta che erano proprio i team che cercavano il pilota buono.

 

 

Pregi e difetti della F1 di oggi rispetto alla tua. Cosa è stato migliorato rispetto al passato e cosa manca?
A me i V10 aspirati di una volta mancano e non hanno nulla a che vedere con i V6 turbo ibridi odierni. Oggi di meglio ci sono l’affidabilità e la sicurezza delle vetture. Ai miei tempi iniziavi e non sapevi se riuscivi a portare l’auto al traguardo. Di peggio, però, è che oggi le vetture devi conservarle così come le gomme, mentre una volta in radio ti dicevano di spingere e lo facevi per tutta la gara.

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