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Serie A, la clamorosa verità di Mario Sconcerti: "Dai tempi di Calciopoli, niente di simile"

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Mario Sconcerti, nel suo consueto editoriale sul campionato, analizza la vittoria dell'Inter sul Napoli: "L'Inter ha fatto per 75 minuti una grande partita dominando spesso l'avversario. Poi Inzaghi ha pensato che poteva finire controllando, ha tolto Barella e Lautaro e ha concesso al Napoli fino ad avvicinarsi al pareggio. Non c'è stato il Napoli di inizio autunno, sempre organizzazione, ma meno personalità". Per Sconcerti, "la vera cifra del Napoli, partita dopo partita, la dà Fabian Ruiz che a volte si perde".

 

 

Il campionato è riaperto per l'editorialista del Corriere della Sera: "L'Inter ha giocato per tutti: per la Juve, che può continuare a studiarsi rimanendo aggrappata alla classifica; per il Milan che resta intatto anche dopo la sconfitta dura di Firenze; e anche per l'Atalanta. Non è un campionato raffinato ma molto bello. Non ne ricordo uno così da prima di Calciopoli, momento che ruppe la qualità del nostro calcio di vertice e la condizionò per molti anni", scrive sulle colonne del Corriere.

 

 

"C'è nell'Inter però una sicurezza blasfema, oltre la buona condotta, che Milan e Napoli sanno raggiungere solo dando il meglio. L'Inter ha giocatori freddi, Napoli e Milan hanno bisogno di organizzazione, vanno al passo se la musica è in sintonia. C'è stata anche una bella Juve, non ha lasciato un tiro alla Lazio e ha recuperato 5 punti in due turni", conclude Sconcerti che vede ancora l'Inter campione in carica con il destino nelle proprie mani.

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