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Lazio e Napoli fuori, resta soltanto l'Atalanta: "No war", il messaggio di Malinovsky dopo il gol

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La serata europea regala più dolori che gioie al calcio italiano. Sorride l'Atalanta, unica superstite che vola agli ottavi di Europa League (alle 12 su Sky, Dazn e sul sito Uefa il sorteggio), piangono Napoli e Lazio. Nella sfida più suggestiva della serata, definita da molti una finale anticipata, quella tra Napoli e Barcellona, gli azzurri si arrendono 2-4 alla netta superiorità dei blaugrana. La squadra di Xavi gioca ad un ritmo insostenibile per i ragazzi di Spalletti, dominando fin dall'inizio. 

Per trovare il vantaggio bastano 8 minuti ed un corner sprecato da Insigne: da lì, la ripartenza perfetta di Adama Traoré, finalizzata da Jordi Alba. Il Barcellona raddoppia, poi, con un destro di De Jong, sfruttando una fase difensiva azzurra da dimenticare. Il rigore segnato da Insigne (per il suo secondo gol nella competizione; Lorenzo ha poi incassato qualche fischio dagli spalti alla sua sostituzione nel finale, ultima partita europea col Napoli) è solo un'illusione, dato che all'ultimo respiro del primo tempo Piqué ritrova il doppio vantaggio sugli sviluppi di palla inattiva (c'è un possibile fuorigioco di Aubameyang). Nella ripresa ci pensa proprio l'ex Arsenal a chiudere la pratica con un delizioso destro all'incrocio, prima del definitivo 2-4 di Politano nel finale. L'unica nota positiva per Spalletti è che adesso potrà concentrarsi esclusivamente sul sogno scudetto, con la marcia in A che ripartirà domenica contro la Lazio. 

Biancocelesti che salutano l'Europa con tanti rimpianti. La squadra di Sarri gioca bene, ma si ferma sul 2-2 all'Olimpico contro il Porto, che l'anno scorso giustiziò la Juventus agli ottavi di Champions, abbandonando la stagione europea (fatale il ko 2-1 dell'andata). La Lazio parte forte e passa in vantaggio con Immobile (a cui vengono annullati 2 gol per fuorigioco): Pepe sbaglia in impostazione, Milinkovic lancia Ciro che batte Costa per l'1-0 (sono 24 in stagione per l'azzurro, di cui 4 in E-League). I padroni di casa dominano l'incontro, ma i portoghesi sfruttano un rigore conquistato e trasformato da Taremi per il pari. Nella ripresa la Lazio ci prova ma al 23' Uribe gela l'Olimpico e a nulla serve il secondo gol stagionale di Cataldi nel finale. 

Non trema, invece, l'Atalanta, che dopo il 2-1 casalingo dell'andata, vince 3-0 in casa dell'Olympiacos. E nonostante l'avversario fosse alla portata della Dea, si tratta di un successo per nulla scontato, dato che Gasp si presenta ad Atene senza centravanti (Muriel e Zapata sono ko), ma con un tridente di centrocampisti composto da Pessina, Malinovskyi e Pasalic (sarà lo stesso anche lunedì in campionato contro la Samp?). La Dea prende le misure all'avversario e al 40' sblocca la gara: De Roon verticalizza per Maehle, che supera Vaclik con uno splendido tocco di punta (per Maehle è il terzo centro stagionale, il primo in Europa). Nella ripresa, poi, la sfida assume toni che vanno al di là del calcio, con la doppietta di Malinovskyi. L'ucraino, che in mattinata aveva chiesto donazioni per il suo popolo, colpito dai bombardamenti russi, segna due splendidi gol (ora sono 9 le sue reti quest' anno, due in E-League) e mostra una maglia con un bellissimo messaggio: "No war", no alla guerra. ©

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