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Pierre Kalulu, l'ultimo capolavoro di Maldini: vi ricordate come è arrivato al Milan?

Federico Strumolo
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In un calcio stracolmo di sedicenti fenomeni e giocatori eccessivamente sponsorizzati, c'è anche chi parte in punta di piedi, aspetta la sua occasione e si prende la scena. Può essere descritta così la parabola milanista di Pierre Kalulu, 21enne difensore francese, capace di conquistare le copertine grazie a ottime prestazioni e il gol vittoria di sabato nell'1-0 del Diavolo contro l'Empoli. Tanto da convincere Stefano Pioli a promuoverlo titolare, nonostante il ritorno a disposizione del capitano Alessio Romagnoli. Dopotutto i numeri parlano chiaro e sono tutti dalla parte del transalpino. 

 

Nelle ultime 7 partite giocate da Kalulu tra campionato (5) e Coppa Italia (2), infatti, il Milan ha subìto soltanto un gol, nel derby scudetto contro l'Inter vinto 2-1, festeggiando in 5 occasioni (oltre al derby, contro Sampdoria, Napoli ed Empoli in A e con la Lazio in Coppa) e pareggiando 0-0 soltanto contro la Juventus in campionato e nell'altra stracittadina di Coppa Italia contro i nerazzurri. Merito anche dell'ottima intesa mostrata al centro della difesa in coppia con Fikayo Tomori, leader della retroguardia rossonera in attesa del ritorno di Simon Kjaer (fuori per tutta la stagione dopo la lesione del crociato), con cui ha annullato nientemeno che Victor Osimhen nell'1-0 del Maradona di due giornate fa. 

 

Perché Pierino, chiamato così dai tifosi anche per la sua faccia da bambino e quel simpaticissimo sorriso spontaneo che gli illumina sempre il volto, in campo diventa un guerriero, ostentando una sicurezza da veterano, nonostante prima del suo arrivo al Milan, nell'estate del 2020, non avesse mai giocato tra i professionisti, ma solo nelle giovanili del Lione (sua città natale), dove peraltro agiva prevalentemente da terzino destro. L'operazione con cui il Diavolo si è assicurato Kalulu, infatti, è uno dei tanti capolavori messi in scena dalla dirigenza guidata da Paolo Maldini, lungimirante nell'arrivare al talentoso difensore prima degli altri, convincendolo a firmare da parametro zero. La leggenda rossonera, che di difensori se ne intende, sarà stato colpito dalla semplicità con cui Pierre gioca sia da centrale che, appunto, da laterale destro. Certamente lo aiuta la sua invidiabile velocità, con cui riesce a tenere a bada gli attaccanti, a cui aggiunge l'intelligenza e le nozioni imparate nelle sue due stagioni in Italia per cavarsela egregiamente in marcatura. 

E poi a fare la differenza c'è il sangue della famiglia Kalulu, dato che anche i suoi due fratelli Aldo (26 anni) e Gédéon (24) giocano da professionisti, nella seconda divisione francese, rispettivamente nel Sochaux (da ala destra ha segnato 6 gol e fornito 5 assist in stagione) e nell'Ajaccio (22 presenze da terzino destro). Ma non si offenderanno se in Italia celebriamo soltanto Pierre, il più grande talento della casata dei Kalulu.

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