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Inter-Roma all'arbitro Sozza: "Nato a Milano", perché il calcio italiano è alla frutta

Claudio Savelli
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Se Milan-Lazio di Coppa Italia dello scorso febbraio non è stata falsata dall'arbitraggio di Simone Sozza, 34enne nato e cresciuto a Milano e iscritto alla sezione di Seregno, bassa Brianza, non c'è motivo per cui lo sia Inter-Roma. In realtà non ci sarebbe motivo a prescindere perché il vincolo territoriale è privo di senso, non dovrebbe esistere.
Oggi più che mai, con il mondo a portata di schermo, si può tifare qualsiasi squadra del globo a prescindere dal luogo in cui si nasce e si cresce. Comunque, per inciso, dall'alba dei tempi uno nato a Milano può sostenere, per dire, il Napoli. Non esistono forse napoletani di fede juventina? Perfino a Firenze c'è chi sostiene il bianconero.
Meglio un arbitro bravo che uno scarso. Punto. E Sozza, almeno secondo il designatore Rocchi, è al momento il migliore a disposizione. L'idea è che, a stretto giro, sia anche il migliore in assoluto perché è il più limpido talento tra i fischietti della nuova generazione.
Non a caso Rocchi è solito seguirlo dal vivo ogni volta che può in modo da curarne la crescita, come farebbe un bravo allenatore con un diamante grezzo del settore giovanile. I vertici dell'Associazione Italiana Arbitri, interpellati dal Messaggero, hanno sostenuto la scelta: «La fiducia è massima, sia nel designatore che nel ragazzo». Meno male: ci si lamenta che gli arbitri sono scarsi ma, quando si offre al migliore tra i giovani l'occasione della vita, lo si accerchia di polemiche e aspettative drogate. Succede lo stesso con i calciatori italiani, poi ci si lagna se la Nazionale non ne ha di buoni a disposizione e non va ai Mondiali.
Come la Macedonia ha suggerito, siamo alla frutta. Il non-caso -Sozza è solo la più recente conferma. Ai tempi di Milan -Lazio, altra sfida tra milanese e romana, nessuno si accorse della sua città natale, né prima né dopo la gara perché fu ben arbitrata. Quando un direttore non si fa notare vuol dire che ha fatto un ottimo lavoro. Si può capire- fino ad un certo punto - la polemica per un pessimo arbitraggio, ma qui siamo al trambusto preventivo. Roba da ossessionati. Se Sozza fosse perfetto durante Inter -Roma? Confermerebbe che gli stolti siamo noi. Anche perché non ci accorgeremmo neanche che, nel frattempo, avremo trovato un buon arbitro in più.

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