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Ferrari, Mattia Binotto svela i piani: "Aprire un ciclo? Difficile ma ci proveremo"

Lorenzo Pastuglia
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«La Mercedes? Colmerà il suo gap, ma difficilmente lo farà quest' anno». Lo dice a chiare lettere Mattia Binotto prima della Sprint Race di Imola. Per il team principal Ferrari, quella 2022 si profila dunque come una battaglia tra Maranello e la Red Bull.


Venite da due anni complicati, nel 2022 finalmente una Ferrari competitiva.
«Negli ultimi anni, è stata una situazione difficile. C'era speranza di far bene nel 2022, e io avevo fiducia nella squadra, che lavorava bene. I risultati li vedi in pista contro gli altri, e già da Barcellona avevamo avuto riscontri positivi, anche sul bagnato. La F1-75 è una macchina che risponde bene a qualsiasi condizione dell'asfalto».

Avuto mai dubbi di fallire?
«Mai, per due motivi: non penso che il mio ruolo sia migliore di un altri, poi perché il team è rimasto unito nelle difficoltà, dandomi motivazioni».

Possibile aprire un ciclo per la Ferrari?
«Difficile, ma ci proveremo. Noi guardiamo al futuro, programmandolo. Il rinnovo di Sainz va in questa direzione, fino al termine del 2024 avremo due piloti solidi e di esperienza. Il nuovo regolamento permetterà maggior convergenza dei team, e nel 2023 mi aspetto squadre molto più vicine che oggi».


Col titolo, si romperebbe un digiuno in classifica Piloti che dura dal 2007.
«Ero presente nel 1999 e nel 2000. Allora, 22 anni fa, erano 21 anni che non si vinceva un titolo Piloti (con Jody Scheckter nel 1979, ndr). Oggi dal 2007 non sono ancora 21 anni, ma la situazione è simile. Sono dei cicli che esistono. Se guardo al 2017 è stato un anno importante, per gran parte della stagione lottammo con la Mercedes che fino ad allora non aveva rivali.
Da allora siamo cresciuti d'esperienza, analizzando i nostri limiti e debolezze».

Sainz ha più trovato feeling con la vettura 2021, mentre quest' anno sembra soffrire di più con la nuova auto a effetto suolo. Come mai?
«Nel 2021 Carlos si è adattato meglio di altri piloti che hanno cambiato team, ma ha comunque impiegato qualche gara. Fa parte della sua attitudine imparare e arrivare passo-passo, e da lui mi aspetto una crescita nel breve. Charles ha un talento naturale, sa adattarsi all'auto in qualsiasi condizione di pista».

Si aspettava un Leclerc così perfetto dal via?
«In passato Charles è stato a volte irruento per colmare lo svantaggio di prestazione della vettura rispetto ad altre. Quest' anno è cambiata la sua attitudine, e ha già vinto dei titoli sia in F3 e F2. Sa cosa significa guidare davanti».

Finora in pista è stato grande rispetto tra lui e Verstappen, teme che prima o poi scoppi la scintilla?
«Tra Charles e Max c'è una bellissima rivalità. Se non sarà questa stagione, in cui già c'è, sarà nelle prossime, e credo che anche questo sia il bello di questa Formula 1. C'è un ricambio generazionale in corso, con piloti giovani di grandissimo talento che hanno sempre combattuto. Da appassionato, credo che sia bello viverlo».


E la Mercedes può essere della battaglia da Barcellona?
«La vedo difficile, se li guardiamo non hanno prestazioni ma qualche problema. Sono in difficoltà, ma si avvicineranno sicuramente. Prima o poi correggeranno tutto e torneranno a essere competitivi, in fondo sono una squadra solida. Per loro quest' anno sarà un esercizio difficile».

A un certo punto della stagione dovrà dare ordini di scuderia, teme nervosismi da parte dei suoi piloti?
«Non sarà doloroso, anche perché la decisione sarà condivisa da loro. Sanno quanto sia importante per il team massimizzare il bottino di punti. Lo dico sempre a loro: se far vincere uno dei nostri significa impedire di farlo a Verstappen o agli altri, è sempre cosa buona».

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