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Marcell Jacobs, "velocità impossibile". Lo "scudo" in allenamento: roba da fantascienza

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Marcell Jacobs è stato tra gli ospiti della puntata di Che tempo che fa di domenica 15 maggio. Il campione olimpico dei 100 metri si è concesso un’intervista a tutto tondo con Fabio Fazio, svelando diversi aneddoti sulla sua persona e sulla sua carriera da atleta, esplosa grazie all’incredibile trionfo di Tokyo 2020.

 

 

Innanzitutto Jacobs ha svelato il suo originale metodo di allenamento, mostrando una foto in cui corre dietro a una sorta di cabina: “Abbiamo iniziato ad utilizzare un po’ la tecnologia nei nostri allenamenti. Questo scudo permette di correre senza l’attrito e la forza dell’aria e quindi riesci a correre raggiungendo velocità che normalmente non riusciresti a raggiungere”. Tornando invece alle origini del fenomeno-Jacobs, Marcell ha raccontato la storia del suo primo allenatore, Adriano, che gli diceva ‘corri piano’: “All’inizio giocavo a calcio, correvo più veloce della palla. Correvo e perdevo la palla. E da lì quindi ho iniziato a fare atletica perché pensavo di essere più portato. Adriano capiva come sarei andato dall’espressione del viso”.

 

 

“Io sono uno molto sereno - ha spiegato Jacobs - perché alla fine ho anche la fortuna di fare quello che mi piace come lavoro. Mi diverto davvero tanto e cerco di esprimerlo sempre, poi mi piace mettere pressione agli avversari facendo capire che sono molto più rilassato di loro”. Inoltre Jacobs ha svelato cosa significano i gesti che fa prima della partenza: “L’incrocio sulle spalle nasce da un percorso con la mia mental coach, è come se prendessi il bambino che ero da piccolo, lo mettessi in spalla e gli dicessi di stare tranquillo perché andrà tutto bene”.

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