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Simiso Buthelezi, il pugile tira pugni a un "fantasma" sul ring e poi muore: un video atroce

Lorenzo Pastuglia
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Si è spento troppo presto, a 24 anni, Simiso Buthelezi, il pugile sudafricano che aveva commosso le persone attraverso le immagini: disorientato, iniziò a lanciare pugni contro un uomo immaginario. Lo scorso finesettimana aveva combattuto contro il connazionale, Siphesihle Mntungwa, nel match valido per la World Boxing Federation All Africa Lightweight a Durban. Un decesso arrivato nel giro di pochi giorni subito dopo quell’incontro, poi interrotto, in cui il pugile aveva mostrato di essere in condizioni neurologiche pesantemente compromesse. 

I pugni a vuoto, l’intervento dell’arbitro tempestivo
Le immagini che lasciano commossi, infatti, vedono il pugile girato verso un angolo del ring, nella parte opposta a quella dell’avversario, iniziando a dare pugni a vuoto, verso un avversario immaginario. Da lì è stato condotto d’urgenza in ospedale dopo essere stato portato via in barella, entrando immediatamente in coma. Oggi il decesso, che ha lasciato senza parole il mondo dello sport. L’intervento dell’arbitro era stato tempestivo, aveva capito subito che stava succedendo qualcosa e che non era per nulla normale il comportamento del pugile. Per questo ha annullato immediatamente il match consentendo le cure a Buthelezi, che nel frattempo era crollato tra le braccia dello stesso direttore di gara, colpito da emorragia cerebrale. 

Il coma indotto, la morte che lo ha spento troppo presto
Buthelezi, nel corso della decima ripresa di un incontro che stava vincendo e che controllava senza correre particolari rischi — fuori dal ring era finito il suo avversario — era improvvisamente apparso disorientato. Una volta trasportato in ospedale, il ragazzo era stato poi ricoverato all’ospedale e posto in coma indotto una volta rilevata la lesione cerebrale. La federazione sudafricana di boxe ha aperto una inchiesta sull’accaduto, soprattutto per capire in che maniera il pugile abbia subito un trauma del genere. La sua carriera infatti era solo all’inizio: aveva vinto tutti e quattro gli incontri disputati e non aveva subito colpi particolarmente duri neanche in quello che, purtroppo, sarebbe stato l’epilogo della sua vita. 

Disperato il suo allenatore: “Che cosa è successo?”
L’allenatore del pugile, Bheki Mngomezulu, è finito in preda alla disperazione: “Non riesco davvero a spiegare cosa sia successo. Nel periodo di preparazione al combattimento e durante il match non era successo nulla di spiacevole. Era in buone condizioni, poteva salire sul ring”.

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