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Inter, è finita: la clamorosa cessione di Skriniar può spaccare i nerazzurri, cosa rischiano

Claudio Savelli
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Sostiene Beppe Marotta che di questi tempi sia più facile rimpiazzare un difensore che un attaccante perché questi ultimi sono meno e costano di più. È vero ed è la conseguenza di un calcio tornato alle origini nella considerazione dei ruoli, dove chi fa gol è più prezioso di chi il gol non lo fa prendere. Lo conferma pure Pep Guardiola che si è convinto a spendere 75 milioni per Haaland. Marotta è così trasparente nelle sue dichiarazioni perché sa che Skriniar (27 anni) può essere l'eccezione che conferma la regola: della rosa nerazzurra è il giocatore che interessa di più e che ha raccolto le offerte concrete più alte. Anche la Juventus si è resa conto che il suo centrale di riferimento per l'ipotetico futuro, De Ligt (22 anni), è in realtà l'unico con cui può guadagnare cifre abbondanti. E visto che l'incontro per il rinnovo dell'olandese, ora in scadenza nel 2024, non ha portato a nulla, di fatto è sul mercato ad una cifra simile a quella che l'Inter chiede per Skriniar: 70-80 milioni. Coincidenza vuole che il destino dei due difensori sia legato alle due grandi spendenti europee che sono a corto di centrali, ovvero Psg e Chelsea. Il primo ha giocato d'anticipo offrendo ai nerazzurri 50, poi 60 e probabilmente 70 milioni (bonus facili compresi) per provare a chiudere, oltre ai 7,7 all'anno a salire per il giocatore. Il Chelsea ha chiesto lo slovacco all'Inter durante le negoziazioni per Lukaku ma si è resa conto di essere in ritardo, allora ha virato su De Ligt: 40 milioni più Werner o Pulisic la prima bozza di offerta per far sedere la Juve al tavolo della trattative.
 

 

 

GRANDE DIFFERENZA La grande differenza tra i due potenziali affari è l'umore con cui sono nati. Skriniar non vuole lasciare l'Inter, tanto che si è liberato dell'agente per trattare in persona il rinnovo del contratto in scadenza nel 2023. De Ligt, invece, sta soffiando in favore dell'addio alla Juve, dove pensa di non essere valorizzato. Se lo slovacco accetta la cessione per guadagnare di più rispetto ai 3 milioni attuali e per una certa dose di amore nei confronti della squadra di cui confida(va) di diventare capitano (sa che il club lo cederebbe per incassare liquidi, non per alleggerire il monte ingaggi), l'olandese spinge per una questione professionale, anche perché difficilmente aumenterà il suo stipendio da 12 milioni netti. La Juve, a quello attuale. L'Inter ha già le idee chiare sull'erede di Skriniar: sarà Bremer, con cui c'è una promessa di matrimonio, a patto che il Torino sia disposto a trattare e scendere dai 50 milioni ai 30 che i nerazzurri sono disposti a mettere sul piatto. In settimana le dirigenze si incontreranno. Qualora dovesse partire anche De Vrij, Ausilio si è portato avanti con Milenkovic, che la Fiorentina potrebbe liberare per 15 milioni vista la scadenza tra un anno.

 


La Juve ha intenzione di dare fiducia a Federico Gatti, acquistato a gennaio dal Frosinone e fresco di esordio in Nazionale, e potrebbe approfittare dello stallo tra Romagnoli, svincolato dal Milan, e la Lazio: avrebbe così un parco difensori (con Bonucci e Rugani) tutto italiano e a costo zero, dirottando così l'incasso per rinforzare gli altri reparti. A meno che il Napoli non accetti di vendere Koulibaly, terzo incomodo nel valzer dei centrali, ai rivali bianconeri per non più di 40 milioni: difficile ma nel mercato, si sa, nulla è impossibile. 

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