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Charles Leclerc, obiettivo-mondiale: trazione e pit-stop, la strada per il trionfo

Lorenzo Pastuglia
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Con una Ferrari così, sognare si può. I GP d'Inghilterra e Austria lo dimostrano, per una Rossa in grado di fare doppietta di vittorie nelle due case della Red Bull. Il team anglo-austriaco ha infatti la propria sede sportiva a Milton Keynes, 35 minuti da Silverstone, ma anche la pista di proprietà a Zeltweg, dove Charles Leclerc e i suoi si sono presi domenica una vittoria meritatissima (nonostante il problema finale all'acceleratore per il monegasco). Segno che, tra alcuni errori e tanta sfortuna, Maranello lavora bene. Anche negli aggiornamenti: molti meno di quelli portati dai rivali (unici a farlo anche in Austria, dopo l'Inghilterra), ma di qualità. Vedasi l'ala posteriore ad hoc introdotta sulla F1-75 di Leclerc in Canada, o la carrozzeria più leggera a Silverstone per una maggiore prestazione in pista: «Abbiamo ridotto lo svantaggio in velocità sulla Red Bull, ogni cosa che introduciamo funziona - ci ha detto Mattia Binotto dopo la gara - Merito però va anche alla squadra».

 

E il team principal ha ragione: in Austria la macchina era più bilanciata, consumava meno le gomme e sgattaiolava via in trazione sul dritto. Oltre alla giusta reattività dei meccanici nei pit-stop (non sopra i 2,8 secondi), di muretto-box e remote garage, criticati dopo Montecarlo anche in Inghilterra, per favorire la prima vittoria in carriera di Sainz a quella di Leclerc. Gli ultimi due si sono fatti trovare pronti a Zeltweg al ritiro di Carlos, richiamando Charles per montare le medie insieme alla Red Bull, rispondendo così al tentativo rivale dopo l'ingresso della Virtual Safety Car.

Lo stesso Leclerc, poi, è stato per l'ennesima volta perfetto alla guida: a parte l'errore alla Variante Alta di Imola, è l'unico che sa reggere il duello mentale con Verstappen. Il più forte in qualifica, con un passo-gara perfetto e che ora potrebbe avere l'ordine di scuderia in suo favore, dato il quarto "zero" stagionale di Sainz. Lo spagnolo, che al di là del ritiro sembra aver trovato quel feeling che gli mancava con la F1-75, ora è lontano 37 punti dal monegasco e 75 da Verstappen, ma pronto a battagliare al fianco della Ferrari in classifica Costruttori, cercando di stare più volte davanti a Sergio Pérez. E molto probabilmente andrà in penalità in Francia, nel GP in programma fra due domeniche, per dover inserire il quarto motore sulla sua vettura contro i tre consentiti dal regolamento Fia. Stessa sorte toccata a Leclerc in Canada, che allora inserì due power unit fresche da alternare nel corso di queste gare. Ma che ha anche avvertito la Ferrari riguardo l'affidabilità, dopo lo stop del suo compagno di box: «Dobbiamo risolvere il problema in fretta, perché anch' io mi sono già ritirato due volte (a Barcellona e a Baku, ndr)».

 

Binotto, però, non è preoccupato sul medio-lungo termine: «Conosco i miei motoristi, che sapranno risolvere il problema». Prima di concludere: «Christian Horner (team principal Red Bull) dice che nei prossimi cinque GP si deciderà il Mondiale? Falso, i campionati Piloti e Costruttori saranno tirati fino alla fine. E noi ci faremo trovare pronti». Perché dunque non sognare la rimonta? 

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