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Juventus, "trovata la soluzione": Allegri si salva, cosa accadrà (molto presto)

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Una sconfitta netta, quella di San Siro contro il Milan. La Juve incassa la seconda sconfitta di stagione (dopo quella di Monza), e ora si lecca le ferite. Massimiliano Allegri è ancora sulla graticola, ma non rischia ora la panchina. Chiaro però che serve un’inversione di rotta, prima che sia troppo tardi. E allora a Torino ci si affida al rimedio classico del ritiro. Tenere i calciatori lontani dalle loro famiglie per fare gruppo, e soprattutto per richiamarli ai loro doveri, è il metodo scelto dalla società bianconera, che potrebbe metterlo in atto da mercoledì (il giorno dopo la trasferta di Champions contro il Maccabi Haifa) fino a sabato, quando si giocherà il derby della Mole contro il Torino. 

 

 

Ritiro doveva partire dopo il ko col Milan, ma c’è la Champions
Madama è sotto accusa per l'atteggiamento poco cattivo mostrato in campo, per i lunghi momenti in cui concentrazione e impegno si spengono. Ecco la scelta del ritiro, perché ora non si può più scherzare.

 

 

Ritiro che sarebbe partito già da domenica, scrive La Gazzetta dello Sport, se non fosse che la squadra è in partenza per Haifa, dove dovrà vincere a tutti i costi per lasciare accesa la fiammella della speranza della qualificazione agli ottavi di Champions League. Anche battendo il Maccabi, però, servirà vincere a Lisbona contro il Benfica, altrimenti le resterebbe solo un miracoloso incastro nell'ultima giornata. Intanto la Juve è chiamata a reagire: ”Dobbiamo uscirne con le buone o con le cattive", aveva detto Max nella notte amara del Meazza. Il tecnico sapeva già dove si sarebbe andato a parare.

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