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Qatar 2022, Brasile super-favorito? Ecco chi può batterlo

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Claudio Savelli
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La griglia di partenza non è mai quella d'arrivo. Succede nei lunghi campionati, figurarsi nel breve Mondiali, il cui formato resta invariato rispetto ai precedenti: gironi e fasi finali. Poi finirà in soffitta per lasciare posto alla Coppa del mondo 2026 (Usa, Canada e Messico).

FAVORITE
Ma pensiamo al Qatar, anche se non lo merita. La favorita - anche secondo i bookmaker - è il Brasile. Non solo perché secondo i dati Transfermarkt è la rosa che vale di più dopo l'Inghilterra, ma anche e soprattutto per via dell'età media: 27,9 anni, la più alta tra le nazionali di prima fascia e una delle più elevate dell'intera competizione. Vuol dire che gli uomini di Tite, ct considerato ideale in patria, sono pronti. Impossibile non citare la Francia come prima antagonista. È campione in carica, Deschamps vuole fare doppietta prima di lasciare (a Zidane?) e chiunque va in campo forma un undici pauroso, deliziato dal Pallone d'Oro Benzema. Argentina e Spagna sono le altre due prime della classe: l'Albiceleste, nonostante qualche falla in rosa, vuole mettere la ciliegina sulla carriera di Leo Messi; la Roja è benedetta da Roberto Mancini e noi ci fidiamo.

PRIMA FASCIA
Rice, centrocampista dell'Inghilterra, è così sicuro che la Coppa tornerà finalmente "a casa" che ha portato una valigia vuota per contenerla al rientro. Il problema è la poca fiducia in Southgate, contestato per alcune scelte (Maguire preferito a Tomori, ad esempio). Il Portogallo e la Germania presentano formazioni contemporanee, brillanti, godibili: partono con meno pressioni rispetto al passato e, al netto di Ronaldo, nessun nome ingombrante da gestire. Diverso il discorso sulla Croazia e sul Belgio, all'ultima chiamata delle rispettive generazioni d'oro. L'Olanda di Van Gaal conta su una difesa stellare e un giovane attacco, l'Uruguay su Nunez e Valverde, ma a spiccare è la Danimarca del ritrovato Eriksen, reduce da un cammino straordinario alle qualificazioni: stupirà come agli Europei?

POSSIBILI SORPRESE
La Serbia e la Polonia sono in cima alla lista delle sorprese se non altro perché quasi per metà sono composte da calciatori di serie A. Milinkovic-Savic e Vlahovic da un lato, Szczesny e Zielinski dall'altro possono interessare noialtri costretti al divano dalla Svizzera, altra possibile rivelazione, sappiamo bene perché. Il Marocco di Hakimi promette ottime cose e precede le due storiche africane, Senegal e Ghana: la prima è senza Mané (ma con Koulibaly), la seconda senza maglie da gioco (ma con un ct-scout, Addo, che lavora anche per il Dortmund). Oltre al solito Messico (18esima partecipazione) spuntano gli Usa, nel pieno del progetto di avvento del soccer: girone fattibile, sogno possibile.

SFAVORITE MA INTERESSANTI
Tra le sfavorite si trovano le formazioni più interessanti. Occhio al Canada di Davies (Bayern) e David (Lille): qualche grande al Mondiale cade sempre e le due europee nel suo girone (Belgio e Croazia, oltre al Marocco) sono in fase discendente. La Corea del Sud non è quella oscura che sconfisse l'Italia vent' anni fa: ora conta su Kim (Napoli) e Son (Tottenham), tra gli altri, e un guru come il portoghese Bento in panchina. Il Galles non è più Bale-dipendente ma sta accogliendo il nuovo corso guidato da Johnson, 21enne punta del Nottingham. Il Camerun di Onana è la minore delle centrafricane ma guai a darla per vinta, un po' come Giappone e Ecuador. Sotto di loro c'è un salto di quasi 100 milioni in termini di valore della rosa, e si arriva a Tunisia (Khazri la stella) e Iran.

POCHE SPERANZE
Il Qatar è l'ultima della lista anche se nel 2019 ha vinto la Coppa d'Asia. La rosa vale poco meno di 15 milioni e i componenti non sono cresciuti quanto gli emiri speravano. Servirà un miracolo anche per Costa Rica, Arabia Saudita e Australia, tre rappresentanti di continenti diversi ma unite nella condizione di ultime. 

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