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Qatar 2022, il trionfo di Jude Bellingham: ecco quanto vale adesso

Giampiero De Chiara
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I Mondiali sono entrati nel vivo con la fase ad eliminazione diretta: il momento più emozionante per un torneo del genere. In questa fase è anche già possibile intravedere i giovani campioni che hanno lasciato un segno in questa manifestazione e chi, tra quelli ancora rimasti in gara, può continuare a "incantare". Per l'esempio l'Inghilterra (che sabato affronterà la Francia per un posto in semifinale) ha al suo arco due stelle under 23. 

Il più sorprendente è il 19enne Jude Bellingham, centrocampista del Borussia Dortmund, con all'attivo un gol e un assist in Qatar. Migliore in campo, secondo la critica inglese, negli ottavi vinti contro il Senegal. Il Telegraph lo paragona a Gascoigne come visione di gioco e piedi buoni: «ma con tutto il rispetto per Gazza, ciò che è entusiasmante è che ha il potenziale per andare ben oltre e raggiungere ciò che nessun centrocampista inglese ha fatto dal 1966: diventare una superstar mondiale vincendo sia con il suo club che con la nazionale». Il suo valore, dato transfer -markt, è salito a 100 milioni di euro Con lui splende il più famoso Phil Foden, 22enne mezzala del Manchester City di Guardiola. Per Pep, «è il giocatore con più talento che io abbia mai allenato». Mancino naturale che però sa giocare anche con il destro. Con questi due "fenomeni" la sfida ai campioni del mondo della Francia ha un sapore ancora più gustoso.

 

Chi ha sorpreso e continuerà a sorprendere è il difensore ventenne della Croazia, Josko Gvardiol. È stato definito dal suo ct Dalic «il miglior centrale del mondo». È mancino e gioca nel Lipsia. Sudi lui si sta già creando una asta di mercato con in testa il Tottenham e il Chelsea. Piace anche all'Inter in ottica post-Skriniar. Ieri è stato protagonista anche della qualificazione ai quarti, ai danni del Giappone. Chi, invece, non potrà più deliziare le platee calcistiche del Mondiale è l'attaccante ghanese Kudus. A segno con due gol è un classico numero 10 che nasce come regista offensivo, ma ha giocato anche come mezzala, trequartista e, nell'Ajax di Schreuder, viene impiegato da attaccante centrale nel 4-3-3. Non gli manca la personalità («Neymar non è migliore di me, è solo un giocatore di alto profilo»), ma per stupire come il brasiliano dovrà aspettare ancora. Le possibilità però ce le ha tutte.

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