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Gianluca Vialli è morto: il dramma del calcio italiano

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E' morto Gianluca Vialli. Il 58enne ex bomber di Cremonese, Sampdoria, Juventus, Chelsea e Nazionale non ce l'ha fatta: ha perso la sua ultima battaglia contro il tumore al pancreas che gli era stato diagnosticato nel 2017 e che ha avuto una pesantissima recidiva poche settimane fa. A dicembre, Vialli aveva infatti abbandonato il ruolo di team manager della Nazionale, con cui aveva conquistato l'Europeo nel luglio 2021 a Londra.

E proprio nella "sua" Londra, città d'adozione una volta lasciata la Serie A nel 1996, Gianluca era stato ricoverato poche settimane fa nella stessa clinica dove era stato curato 5 anni fa, per sottoporsi a un nuovo ciclo di terapie anti-cancro. Un altro tragico lutto per il mondo del calcio mondiale, segnato nelle ultime settimane dalla scomparsa prima dell'ex giocatore e allenatore serbo Sinisa Mihajlovic, stroncato anche lui giovanissimo da una leucemia che lo ha visto combattere in parallelo a Vialli, e pochi giorni fa della leggenda non solo brasiliana Pelè, a 82 anni, dopo aver convissuto a lungo con un tumore. 

Poche ore fa, uno striscione commovente era apparso sugli spalti di Cremonese-Juventus, prima gara dopo la lunga pausa della Serie A per il Mondiale e le feste di Natale: "Gianluca Vialli segna per noi", c'era scritto. Un coro tante volte sentito negli stadi italiani. Il fatto che quelle parole siano state scritte proprio allo Zini, lo stadio che ha visto nascere il "mito-Vialli", e davanti a due delle maglie della sua vita, è forse l'omaggio del destino più straziante. 

LA CARRIERA

Vialli si è affermato ad altissimi livelli fin da giovanissimo rientrando nella cerchia molto ristretta di calciatori (unico attaccante) che hanno vinto tutte le principali competizioni Uefa per club. Nato a Cremona il 9 luglio 1964, debutta tra i prof con la maglia grigiorossa in serie C nella stagione 1980-1981. Il debutto in B avviene a settembre 1981 e con la maglia della Cremonese totalizza 105 presenze e 23 gol in quattro stagioni, contribuendo con 10 gol in maniera decisiva alla promozione in A (con Emiliano Mondonico in panchina), dopo 54 stagioni, nella stagione 1983-1984. In estate passa alla Sampdoria di Paolo Mantovani, che attorno ai gemelli del gol Mancini-Vialli costruisce una grande squadra, protagonista di quegli anni in Italia e in Europa. Con la maglia blucerchiata rimane 8 stagioni totalizzando 328 presenze e 141 gol. Ricco il palmare di successi a Genova: scudetto, Coppa delle Coppe, 4 Coppa Italia, Supercoppa italiana. Quindi passa alla Juventus di Baggio e Ravanelli (e poi di Del Piero), dove rimane per quattro stagioni con Trapattoni e poi con Lippi alla guida totalizzando 145 gare e 53 reti. Scudetto, Champions League, Coppa Uefa, Coppa Italia e Supercoppa italiana. Nella stagione 1996-1997 approda al Chelsea, dove con Gianfranco Zola e Roberto Di Matteo forma un trio italiano di altissimo livello. In panchina c'è Ruud Gullit, che nel febbraio 1998 proprio a causa di dissidi con l'azzurro, si dimette e la società promuove nel ruolo di allenatore-giocatore proprio Vialli che con la squadra inglese totalizza 78 gare e 40 gol da giocatore (più quasi due stagioni poi da allenatore), portando nel suo personale palmares Coppa delle Coppe, Supercoppa, Coppa d'Inghilterra, Coppa di Lega inglese.

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